LEGGE ELETTORALE SENZA TABU'
Da qualche tempo sta tornando la voglia di proporzionale. E qualsiasi voglia che ci liberi dal Mattarellum, dal sistema elettorale che ci disastra, dovrebbe essere benvenuta. Ma poi ricordo che al peggio non c' è mai fine, e ridivento guardingo. Di recente (il 23 luglio) scrivevo che il nostro problema non è il bipolarismo ma i suoi poli, che sono «polacci», poli malfatti e malfunzionanti. Tali, e cioè malfatti, perché tali li rende il sistema elettorale. Così dico da tempo (al vento). Provo a ridirlo. Quando abbiamo escogitato, nel 1994, il Mattarellum ci è stato raccontato che la proporzionale frammentava troppo i partiti, e che il maggioritario, la componente maggioritaria del Mattarellum, li avrebbe ridotti. Fatto sta, invece, che i partiti rilevanti del proporzionalismo erano all' incirca sei, mentre sono oggi una dozzina. Un raddoppio che risulta dal potere di ricatto che il maggioritario a un turno attribuisce ai partitini. Eppure Prodi dichiarava pochi giorni fa che ripristinare la proporzionale «vorrebbe dire tornare indietro... alla frammentazione». Cascano davvero le braccia. Intanto, nessuno propone di tornare indietro alla stessa proporzionale dell' era Dc. Le proporzionali al plurale sono molte e, tra queste, gli esperti segnalano la formula tedesca. Ma persino un ritorno alla proporzionale pura sarebbe meglio che niente. Perché in tal caso i partitini del 2-3 per cento sopravviverebbero ma ridiventerebbero innocui, nel senso che tornerebbero a pesare per i voti che ottengono e non, invece, per gli abbondantissimi seggi in più che oggi ottengono al tavolino vendendo le proprie «desistenze». Comunque, esistono sistemi proporzionali che possono anche ridurre la frammentazione. Che è per noi il porro unum. Il sistema tedesco può essere ricondotto a questa semplicissima formulazione: proporzionale con uno sbarramento del 5% (non meno, sennò di riduzione in riduzione siamo alle solite), e divieto di alleanze. Infatti, se i partiti si possono alleare, allora vanificano lo sbarramento. Il divieto di alleanze - che è la condizione cruciale - preclude anche il premio di maggioranza e il premierato elettivo. E con questo sistema l' Italia scenderebbe a un livello di frammentazione accettabile. Ma figurarsi. Berlusconi ha già fatto sapere che il sistema tedesco deve includere premio di maggioranza e premierato elettivo. Il che lo snatura in un pasticcio che non ha nulla di tedesco e che farebbe più male che bene. E lo stesso vale per l' altro proporzionalismo (tale anche se un po' camuffato) che Fini contrappone al sistema tedesco: il «Tatarellum», il sistema escogitato per le elezioni amministrative. Anch' esso un pasticcio. Come dicevo, sulla voglia di proporzionale non è il caso di eccitarsi troppo. Non è solo che noi siamo degli «sciupisti» imbattibili. E' anche che la sinistra è diventata - incredibile ma vero - il baluardo del Mattarellum avendo scoperto che la proporzionale (all' ingrosso, alla rinfusa) la danneggia. D' Alema docet: «Se vogliono la proporzionale è per fregare noi... perché noi andiamo meglio nel maggioritario». Sì, in passato è stato così; ma nessuno ha capito bene perché. E alle Europee è stato Berlusconi e non la sinistra che ha perduto rispetto a 5 anni fa dieci punti, precipitando dal 31 per cento al 21 per cento. E dunque non è per niente sicuro che una buona proporzionale penalizzerebbe i Ds. E' sicuro, invece, che il Mattarellum li danneggia più che la destra, visto che il Polo più frantumato è oggi quello di sinistra. Ma non è la prima volta che la sinistra si spara nel piede.
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