L'indagine 2002 del Sole 24 ore. Sprofondiamo dal 26° al 57° posto.
Non c'è che dire, un bel salto all'indietro. Dal 26esimo al 57esimo posto.
Ma soprattutto: in quattro anni dal primo al 57esimo posto.
Questa volta la tradizionale classifica sulla qualità della vita realizzata dal Sole 24 Ore è stata proprio inclemente con Piacenza. Siamo nella seconda metà dell'elenco delle 103 province italiane messe in fila dall'indagine del Sole. Dopo aver assaporato la vetta per due anni a fila - primi nel 1998, secondi nel 1999 -, ora mastichiamo davvero amaro. Già nel 2000 era suonato un rumoroso campanello d'allarme: di colpo alla 41esima piazza, 39 in meno dell'anno prima. Ma nel 2001 una parziale riscossa - 26esimi - aveva lasciato sperare in una pronta risalita della classifica. Invece no. Siamo sprofondati al 57esimo posto, una perdita secca di 31 posizioni. Ci facciamo bagnare il naso da un po' tutte le province vicine, tranne Pavia (71esima) e Alessandria (73esima). In un'Emilia-Romagna che sconta un complessivo arretramento di posizioni, siamo inesorabilmente la maglia nera. Tutti a guardarci in faccia, dunque, per renderci conto se veramente siamo messi così male. Possibile che in quattro anni - in sostanza dal '97 al 2001, visto che l'indagine del Sole è fatta su dati dell'anno precedente - la nostra qualità della vita si sia abbassata di così tanto? Scherzi della statistica. Da prendere con beneficio d'inventario. Come sempre, nel bene e nel male. Vediamo, dunque, che cosa dicono i dati di quest'anno, che cosa ha portato Piacenza tanto in basso.
Dove teniamo botta sono gli indicatori sul Tenore di vita. In questo settore siamo 26esimi, restando a ridosso delle prime posizioni quanto a “consumi delle famiglie” (9), depositi bancari (16), “ricchezza prodotta” (27), anche se segnamo il passo relativamente a numero di pensionati (83) e assicurazione auto (80).
Anche Affari e Lavoro è una categoria che ci regala qualche soddisfazione: qui siamo 32esimi, posizione attorno a cui si collocano un po' tutti i sottoindicatori di settore (spirito di iniziativa imprenditoriale, imprese nuove e cessate, crediti non riscossi, persone in cerca di lavoro, domande di regolazzazione di strenieri immigrati, processi civili arretrati).
Con Servizi e ambiente arrivano le dolenti note. Siamo 92esimi, penalizzati anche dall'inserimento, nell'indagine di quest'anno, di un indicatore nuovo come la “migrazione ospedaliera” (numero di pazienti curati in regioni diverse da quella di residenza) dove figuriamo al 90esimo posto. Ma davvero deludenti i risultati nel loro complesso, dalla “presenza di infrastrutture” (61) alla “pagella ecologica” (46), dal divario tra temperature estive e invernali (88) alla percentuale di posti letto in day hospital (59), al numero di morti per tumore (85). Continuiamo a non brillare (76) sul fronte Criminalità, piuttosto male anche gli indicatori sulla Popolazione (68esimi). Uno su tutti, “divorzi e separazioni”: siamo 100esimi. Un crollo rispetto al 2000 (34) e al 2001 (45).
Ma in questo settore c'è una sottocategoria che fa il suo debutto quest'anno e che ci vede in forte ritardo: la “soddisfazione”, ossia la percezione del miglioramento della qualità della vita negli ultimi tre anni: siamo 70esimi.
Ci difendiamo sempre, invece, nel settore Tempo libero. Piacenza è 32esima, anche se perde terreno quanto a “spese per il cinema” (dal 12esimo al 32esimo posto). In compenso restiamo in alto (9) per numero di palestre. Gustavo Roccella
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