Maj: «Poco male se perdo un anno di prosa»
«Voglio capire, di questa faccenda non sapevo nulla, l'ho letta sul giornale». Diego Maj, direttore del Teatro Gioco Vita, commenta così la notizia della procedura di (possibile) infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti della gara con cui l'anno scorso il Comune gli ha affidato, per tre anni, la gestione della stagione di prosa del Municipale. E se, come risulta, palazzo Mercanti ha proposto di mettere una pezza alle falle dell'aggiudicazione riducendo di un anno la durata del contratto per rifare il bando con modalità pubbliche, la sua reazione è possibilista. Archiviata la prima stagione, 2003-2004, ormai alle spalle, si tratterebbe di lasciar passare anche quella che si aprirà quest'autunno e di cui è in corso la campagna abbonamenti (il cartellone è stato presentato ufficialmente da un mese). Il taglio riguarderebbe il terzo anno, la stagione 2005-2006, che verrebbe cancellata in modo di rifare il bando d'appalto secondo i dettami della normativa europea e che l'iter adottato un anno fa, una trattativa privata a procedura negoziata e circoscritta, avrebbe violato. Premesso che «è un problema di natura legale che riguarda il Comune», Maj considera a caldo come un'ipotesi del genere - che comunque non risulta avere ancora avuto decisiva risposta dall'Unione europea (Ue) - non lo spaventi, almeno non al punto di mettere subito in conto uno stato di belligeranza con il Comune per le cui colpe amministrative verrebbe sottratta al Teatro Gioco Vita una parte (un terzo) di quanto si è legittimamente, dal suo punto di vista, guadagnato: «Certamente, vorrei capirla bene una soluzione del genere, ma una resistenza giudiziaria non è nella mia natura». Un atteggiamento benevolo che, però, cambierebbe drasticamente se a essere cancellata fosse la stagione 2004-2005, quella già avviata e per la quale il Teatro Gioco Vita ha assunto una serie di precisi e onerosi impegni contrattuali, a partire da quelli con le compagnie in cartellone. «Per la stagione in corso non voglio pensare che ci siano dei problemi perché altrimenti dovrei davvero riflettere su come tutelare le responsabilità assunte e regolarmi con azioni conseguenti», fa presente Maj lasciando intendere che in questo caso le cause legali contro il Comune sarebbero inevitabili. Non resta, dunque, che attendere il responso della Commissione europea atteso per settembre. Le autorità di Bruxelles si sono mosse sulla base di un esposto presentato al segretario generale della Commissione europea da Tommaso Foti, come informa nell'intervento a fianco lo stesso onorevole e consigliere comunale di An. È partita una procedura di costituzione in mora non giudicandosi corretta una trattativa privata per l'assegnazione di un servizio che impegna il Comune per circa 560mila euro. Da qui la richiesta di spiegazioni rivolta a Palazzo Mercanti per tramite dello Stato italiano a cui Bruxelles ha trasmesso l'informativa. Se non si trovassero accordi tra le parti e la procedura di infrazione venisse confermata, il Comune rischia di vedersi infliggere una multa.
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