Sui secondi alloggi si sale dal 6,5 al 7 per mille, al 9 per gli sfitti
Scende l'Ici sulla prima casa, ma aumenta sensibilmente quella sulla seconda, per non parlare degli alloggi sfitti colpiti da ulteriore maggiorazione.
Viene confermata l'addizionale Irpef, che però torna sub iudice per volontà del governo che fa retromarcia sullo sblocco dell'imposta annunciato in un primo tempo.
Le tariffe dei servizi a domanda individuale saranno ritoccate del tasso Istat di inflazione, mentre per quella sui rifiuti è in programma una marcata differenziazione in base alla produzione effettiva.
Queste le principali novità del bilancio 2005 del Comune. La giunta ha approvato ieri la manovra economica per l'anno prossimo che ora sarà avviata al percorso partecipativo (quartieri, consulte, parti sociali) per poi tornare all'esame dell'esecutivo e quindi, entro dicembre, del consiglio comunale. Le preannunciate difficoltà a far quadrare i conti nello scenario di vincoli e tagli operati dal governo hanno portato il Comune a mettere mano alla leva fiscale fermo restando l'impegno a ridurre l'Ici sulla prima casa e a lasciare invariati gli standard di servizi sociali. Ne fanno però le spese gli investimenti decurtati di 4 milioni di euro. Ecco le novità partendo dalle entrate.
Ici, stangata sulle seconde case L'imposta comunale sugli immobili vede scendere l'aliquota sulla prima casa che passa dal 4,95 al 4,8 per mille. Di 167mila euro il minor gettito atteso. Sale invece, e al massimo, l'aliquota ordinaria, quella sulla seconda casa: dal 6,5 al 7 per mille. Di 1,447 milioni di euro il maggior gettito atteso. Di nuova istituzione l'aliquota maggiorata (rispetto all'ordinaria) sulle case sfitte fissata al livello massimo del 9 per mille. Di difficile quantificazione l'introito, secondo l'assessore al bilancio Francesco Cacciatore. E tuttavia, la stima per il gettito 2005 dell'Ici, considerando nel suo complesso la manovra, è di un saldo positivo pari a 1,28 milioni di euro.
Per le attività produttive, ai cui fabbricati si applica l'aliquota ordinaria (7 per mille), a compensazione del rincaro dell'aliquota la giunta stanzia un fondo di 50mila euro. Servirà a ridurre i tassi d'interesse sui mutui per l'acquisto di macchinari e attrezzature.
Addizionale Irpef solo allo 0,1% È confermato l'inserimento a bilancio dell'addizionale Irpef con aliquota dello 0,2% e con gettito previsto di 2,1 milioni di euro. Ma proprio ieri è giunta la notizia di un emendamento alla Legge Finanziaria concordato dal governo che torna a bloccare l'aumento di questa imposta locale. Ne sono tuttavia esentati i Comuni che, come Piacenza, non l'avevano ancora introdotta, ma con tetto di aliquota allo 0,1%. Palazzo Mercanti dovrebbe, dunque, rivedere al ribasso le sue ipotesi di introito.
Tariffe adeguate all'inflazione Le tariffe sui servizi a domanda individuale (rette asili, mense, impianti sportivi) subiranno gli aumenti dell'indice Istat (inflazione). Per quella sui rifiuti è invece prevista l'introduzione di una differenziazione tra utenze in base alla superficie abitativa (o produttiva) occupata e alla quantità di immondizia realmente prodotta.
Veniamo alle uscite di bilancio. La spesa sociale non arretra Nonostante la cura di austerity per i vari assessorati imposta dal tetto alla spesa (+4,8% rispetto al bilancio 2003) stabilito dalla Finanziaria, vengono mantenuti ai livelli precedenti i servizi sociali. Salta il piano di piazza Paolo VI Di 4 milioni di euro il taglio agli investimenti: dai 20 preventivati sono passati a 16 milioni di euro; a farne le spese anche il progetto (3 milioni di euro) di restyling di piazza Paolo VI (Farnesiana). Gustavo Roccella
Il sindaco : «Mercato immobiliare da sbloccare, le tasse ai minimi in Regione» «Ha del miracoloso riuscire a consolidare i livelli di servizi sociali (anziani, infanzia, disabili) e a mantenere l'impegno alla riduzione dell'Ici sulla prima casa in un quadro di finanza locale così penalizzante come quello di oggi che ci vede strangolati da un rigidissimo tetto di spesa e da trasferimenti statali ridottisi di 1,2 milioni di euro in due anni». Così ieri l'assessore al bilancio Francesco Cacciatore a commento del bilancio di previsione approvato in giunta. «Di risorse certe dallo Stato non c'è traccia nonostante i Comuni portino il peso di rinnovi contrattuali per il personale che ci costano 1,5, milioni di euro all'anno e ci sia a che fare con un rincaro-petrolio che nel 2005 ci farà spendere 300mila euro per riscaldamento». All'assessore ha dato man forte il sindaco Roberto Reggi sottolineando le priorita che l'amministrazione si è data nel costruire la manovra economica e cioè il mantenimento degli standard del welfare, la «scelta strategica di favorire la cultura concentrando lì la ricerca di sponsor privati (il bicentenario del teatro ci ha visto raccogliere 300mila euro solo per gli eventi collaterali del 2005), la conferma di realizzazioni viabilistiche di peso come il raddoppio di strada Caorsana (5 milioni di euro), tangenziale sud con ponte sul Trebbia, corso Europa e una serie di rotatorie. Quanto al rincaro al massimo dell'aliquota Ici su seconde case e sulle sfitte, Reggi spiega che si vuole «sbloccare un mercato iniquo» e alleggerire la« forte tensione abitativa» così da «evitare di lasciare sulla strada cittadini a rischio». «Restiamo comunque il Comune capoluogo dell'Emilia-Romagna che ha la pressione fiscale più bassa».
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