Nel primo anno perdita di 3.5 milioni di euro.
Code per gli abbonamenti. Corse mancanti dove servono. Call center che dà informazioni sbagliate. Perdita di 3,5 milioni. Mancanza di investimenti, personale residente in Valtidone utilizzato in alta Valdarda con conseguenti disservizi a causa della non conoscenza del territorio...
Insomma, una lista infinita di appunti negativi lanciati all'indirizzo dei dirigenti di Seta che, ieri pomeriggio, hanno presenziato al consiglio provinciale aperto sull'argomento.
Ed ancora l'annuncio dato dal presidente di Tempi Agenzia (l'authority di controllo) Gianluca Micconi che sono in arrivo le sanzioni per il non rispetto del contratto di servizio per 36 corse, (a circa duemila euro l'una potrebbero fare una multona da 72mila euro) se le "inadempienze" che Tempi Agenzia rimprovera saranno confermate.
Intanto, da Provincia e Comune di Piacenza, ci sarà, l'erogazione ulteriore di almeno 500mila euro a complemento del contributo dovuto dalla quota pubblica.
"Cara Seta, non ci siamo" è, in soldoni, il messaggio della cartolina di fine anno alla società che gestisce il trasporto pubblico di Piacenza, Modena e Reggio. Una domanda forse è rimasta nelle intenzioni: "Ma voi di Seta, avete mai avuto bisogno di viaggiare su un bus di Seta? " Sottesa, soprattutto, agli interventi (anche dal pubblico) di Ortensia Martini, rappresentante dei genitori di Carpaneto (uno dei luoghi della provincia più penalizzati come è uscito dal dibattito) e Ugo Moggi rappresentante della Uil. Nel corso del confronto i dirigenti di Seta dal presidente Pietro Odorici, al componenti del cda Massimo Garibaldi e al direttore dell'amministrazione e finanza Gabriele Minghetti, hanno replicato alle accuse rimarcando le difficoltà di amalgamare tre realtà così diverse a cominciare dai contratti di lavoro al prezzo del biglietto (a gennaio unificato). Argomenti circostanziati con una elencazione di numeri e con il tentativo di lanciare anche un raggio di luce con l'annuncio che presto (ma non nell'immediato) qualche mezzo nuovo ed efficente arriverà anche a Piacenza. Almeno 18 bus a sostituire un parco macchine vetusto. Quelli ereditati - hanno detto - erano vecchi e oggi sono gli stessi con un anno in più. L'età media della flotta piacentina (200 mezzi) è intorno ai 15 anni. Ma un mezzo è considerato al capolinea già a 12, è stato ricordato. meno biglietti «Attenzione, - ha segnalato il presidente Pietro Odorici - l'azienda deve fare un grosso salto. Previsti investimenti anche Piacenza, ha rassicurato, dalla Regione 6 milioni di euro » (alrettanti della società) e nel cda del 28 si discute proprio di questo». «Attenzione - ha replicato Roberto Pasquali dalla presidenza del consiglio «Il 29 saremo già da voi a chiedere conto di quanto deciso». Riguardo agli investimenti Odorici ha poi parlato anche della tecnologia. Dalla tessera magnetica che rende possibile il controllo del numero dei viaggiatori, a quella satellitare che sarà applicata ai mezzi e che permetterà di sapere in ogni momento dove si trovano. «Garantiranno un servizio di qualità». E poi rispetto al personale una garanzia per i dipendenti presenti alla seduta: non ci saranno riduzioni di organico. Li si otterrà semplicemente non applicando il turn over. «L'azienda - ha detto - ha garantito l'occupazione». «Le cose sono molto cambiate - ha spiegato poi Massimo Garibaldi del Cda di Seta - da quando le spese per il trasporto pubblico locale venivano saldate a piè di lista. Oltre tutto sono aumentati i costi mentre le risorse sono diminuite». Tra l'altro, altro dato, l'entrata dei biglietti è più bassa delle altre città: è pari al 25% contro il 32. E si evidenza poi un calo di passeggeri, 3% «Fisiologico di questi tempi nelle piccole realtà» ha giustificato il presidente di Seta a margine del consiglio. Ci sono problemi, nessuno li nega, ma lo standard dei servizi che viene garantito è buono «Molto meglio di quello nel basso Piemonte e in Liguria». Ha rimarcato Garibaldi. E poi per replicare all'oggettività delle critiche ha sottolineato «Il modo di lavorare in precedenza era un pò naif, atteggiamento non più compatibile». E la promessa: «Dobbiamo fare meglio, le code per l'abbonamento non devono più esistere». Si vedrà. Tempi era fallita Piaccia o non piaccia questa medicina era da mandar giù ha ricordato l'assessore Paolo Passoni. A fine anno con un disavanzo di 1 milione e mezzo e un capitale di 900 mila euro Tempi era tecnicamente fallita. Se sui conti potevamo aspettarci problemi, diversa è la questione organizzativa. Ha parlato di situazione devastante per Piacenza. «Centinaia di lamentele - ha detto - che arrivavano ogni giorno tramite Tempi Agenzia. Non pretendiamo miracoli. Ma chiediamo che i miglioramenti a costo zero siano fatti. Esempio? Programmare meglio la campagna abbonamenti. E infine la questione delle risorse. La Provincia sarà adempiente chiediamo un impegno analogo alla società: ci aspettiamo il miglioramento della qualità del servizio». Passoni ha quindi invitato azienda e Tempi Agenzia a rimodulare la presenza del servizio anche nelle zone di montagna e rivedere i chilometri assegnati a Piacenza città. «La città non ha più le stesse esigenze di 20 anni fa. L'iniezione al servizio la dobbiamo dare alle zone cresciute. Carpaneto è uno di questi». parola all'utenza E' stata Ortensia Martini, una mamma che in questi mesi ha dato battaglia contro i disservizi, a prendere la parola in aula. Perché se un ragazzo ha l'abbonamento deve fare i conti con le resse per salire sul pullman a causa dei lettori magnetici? E se un ragazzo finisse sotto al pullman di chi sarebbe la responsabilità? Non mi sembra corretto che siano trattati così - ha detto. E poi il pullman che ci hanno dato sulla tratta Carpaneto-Piacenza si rompe un giorno sì e uno no. Quindi la parola al sindacato con Enzo Moggi della Uil. Nonostante le difficoltà - ha detto - il progetto di azienda unica non si deve fermare. Non si può avviare un progetto e poi fermarlo dopo sei mesi. Quindi una proposta. Inserire nei servizi anche il trasporto scolastico: i comuni faticano a mantenerlo. Non gestite solo il declino. Cercate di incrementare l'utenza. Le crisi si superano anche così ha esortato il presidente del collegio dei revisori dei conti della Provincia Eugenio Caperchione. «Spesso la risposta di un'azienda è tagliare. Perché non cominciare a pensare di ridurre le perdite incentivando gli utenti? Si sta facendo tutto perche questo accada? Antonella Lenti LIBERTA' 17/11/2012
Vagone di critiche bipartisan in Comune . «Piacenza merita più rispetto». Le garanzie sui lavoratori: nessun taglio Il copione è lo stesso, cambia il palcoscenico, i fischi restano. E ieri, subito dopo la tappa in consiglio provinciale, i vertici di Seta, spa dei trasporti che serve Piacenza, Reggio Emilia e Modena, si sono trasferiti in consiglio comunale per portarsi a casa un'altra vagonata di critiche bipartisan. Il presidente di Seta, Pietro Odorici, ripete i numeri di fronte ad un'aula che già affila le unghie in presenza di esponenti sindacali e del personale del servizio del trasporto piacentino. Racconta di un processo di unificazione «estremamente faticoso», dell'obiettivo di pareggio di bilancio nel 2014 dopo due anni in passivo e di nuovo rassicura sulla garanzia di lavoro per tutti i dipendenti: «Non ci sarà nessun taglio, solo il blocco del turn over», vale a dire una settantina di persone in meno nel triennio (ad oggi 36), ammette i «disguidi e disservizi», promette investimenti tecnologici. Il tecnico Gabriele Minghetti parla di «armonizzare» tariffe diverse (1.50 il biglietto a Piacenza e Reggio Emilia, 1.20 a Modena, viceversa l'abbonamento è di 28 euro nelle prime due città e di 33 a Modena) e ammette le «esposizioni bancarie» che hanno raggiunto i 12 milioni per fermarsi oggi a 5. Il direttore generale Luciano Marchiori spezza una lancia a favore del'impegno per gli studenti sciacciati sugli autobus come sardine. L'onda d'urto del consiglio non si fa attendere. «Piacenza merita rispetto anche con il suo 15 per cento dentro Seta, abbiamo onorato tutti gli obblighi» è l'affondo di Roberto Colla (Moderati), ancora dalla maggioranza Daniel Negri (Pd) chiede qualità sui servizi, sul lavoro, sulla tenuta dei conti perché emergono «molte criticità» dopo la fusione delle tre municipalizzate. Lungo e implacabile l'elenco dei disservizi letto da Mirta Quagliarli (M5S), dai ritardi dei mezzi alle professionalità svalutate, ai servizi scadenti: «Ci è stato prospettato tanto, ma la fusione è un fallimento». Per Tommaso Foti (Pdl) si è trattato di un'operazione «molto mal gestita», meglio e più logica sarebbe stata un'integrazione con la confinante Parma, e bisognerà farci i conti prima o poi visto l'accorpamento provinciale. In quanto alle verifiche sui flussi, l'esenzione degli anziani «altera» qualunque controllo. Carlo Pallavicini (Prc) parla di un «modello fallimentare» che ha introdotto persino «una corsa al ribasso» sul costo del lavoro e ha citato le criticità del servizio al polo logistico. Per Cristian Fiazza, che fa da portavoce anche al disagio dei cittadini di Borgotrebbia, in aula per protestare contro la soppressione di una fermata (vd. a pag. 18), la qualità del lavoro non è buona in tutte e tre le città, la fusione è stata «giusta», ma la disorganizzazione è ancora tanta, serve un «opera armonizzatrice» che è mancata. Marco Colosimo (Piacenza Viva) insiste sul diritto di studenti e pendolari, ogni mattina, di salire sugli autobus senza venire schiacciati, ma anche di aree con 7mila abitanti ad avere qualcosa di più che pochi posti a sedere. Michele Bricchi (Pd) si interroga su cosa accadrà quando verrà meno l'apporto del socio-Provincia, ma soprattutto rileva un "delta" contrattuale (costo personale e gasolio), i contratti dovrebbero essere invece omogenei. E da Andrea Tagliaferri (Piacentini per Dosi) ancora un invito energico a far tornare i conti e garantire un buon servizio di viaggio. Odorici, nella sua replica, ripete che si è fatto di tutto per conoscere le peculiarità del territorio e per dare un servizio di qualità e conferma che non si è chiusa la porta all'ingresso di Parma. Parole che non lasciano il segno. Da ultimi intervengono l'assessore Francesco Timpano (Promozione e Sviluppo) per spingere il pedale sul controllo dei costi (lavoro, assicurazione e gasolio) e sottolineare come la prossima gara per l'assegnazione del trasporto veda Piacenza come bacino a sé stante, distinto, bene invece la presenza come socio, foriera di possibili miglioramenti dei servizi, delle ferrovie Emilia Romagna. Timpano parla anche dell'esigenza di una buona programmazione e il presidente di Tempi Agenzia, Gian Luca Micconi, fa sapere che il confronto con Seta è stretto. L'ultimo sigillo alle preoccupazioni generali viene dal sindaco Paolo Dosi; con la scomparsa dell'ente Provincia, nel 2013 si dovranno convincere i 48 nostri comuni a mettere in bilancio una quota per il trasporto pubblico: «Ecco un altro ostacolo». pat. sof. LIBERTA' 17/11/2012
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