Bufera dopo la consegna delle liste.
Se ci sarà una situazione di pareggio e, quindi, una condizione di ingovernabilità, «bisognerà fare insieme le regole del gioco e poi tornare a votare».
Lo ha detto Walter Veltroni nel corso della registrazione di ’Porta a Portà, sostenendo che comunque «gli italiani questa volta saranno così saggi di dare, con il loro voto, una maggioranza chiara sia alla Camera che al Senato». Ma «se così non sarà - ha precisato Veltroni - bisognerà fare insieme le regole del gioco e poi tornare al voto». Il leader Pd si mostra ottimista e cita i sondaggi che lo danno a quattro punti di distacco dal Pdl.
Ma intanto si aprono le schermaglie sulle liste. «Un record mondiale della politica. Finire una settimana prima era inimmaginabile. Di solito si finiva un giorno dopo con lanci di ortaggi vari» afferma Veltroni.
Ma a tempo di record è giunta anche la prima polemica.
L'ira della Bonino: non correrò in Piemonte Emma Bonino, a Radio radicale, annuncia: «Non intendo candidarmi in Piemonte, perchè non sono un soprammobile che si può prendere e spostare, un oggetto che possa essere ferito e sbrecciato. La proposta fattaci dal Pd dei nove eletti non è mantenuta. C’è un dato di inaffidabilità. Ora non c’è niente da negoziare e non è tollerabile nessuna trattativa da suk».
Immediata la replica di Veltroni: «I nove eletti radicali ci sono, ci sono».
Sullo sfondo rimane la polemica a sinistra dopo la candidatura di Massimo Calearo nelle liste del Pd: «Io l’alleanza con chi candida il falco di Federmeccanica che ha attaccato i lavoratori non la faccio» ha detto il leader della Sinistra Arcobaleno Fausto Bertinotti.
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