L'Unione Commercianti: favoriti i centri commerciali facilmente raggiungibili
da Libertà del 4 ottobre 2006 .
di FRANCESCO MEAZZA, Presidente Unione Commercianti
Migliorare la qualità della vita è un impegno costante che l'Unione Commercianti persegue da tempo, unitamente all'attività di promozione e progettazione della politica delle aree urbane soprattutto del centro storico. Noi dell'Unione Commercianti (circa cinquemila soci sul territorio provinciale) l'abbiamo ribadito in molte occasioni, siamo un'associazione che ha a cuore le sorti della nostra città e dei piccoli centri. E' per questo che non facciamo mai mancare la nostra voce quando se ne presenta l'occasione, quando si apre un dibattito o una discussione più o meno animata sul futuro della nostra comunità. Non abbiamo preconcetti, siamo aperti a nuove idee ed a nuovi differenti modi di concepire lo sviluppo del commercio tradizionale di vicinato.
Occorre però formulare alcune precisazioni sottolineare alcuni aspetti tecnici e strutturali quando si parla di isole pedonali che si allargano e di conseguenza di politiche urbane.
Quando è apparsa sui quotidiani locali la notizia dell'allargamento dell'isola pedonale a Via Chiapponi, Via Sopramuro e Via Felice Frasi, su proposta dei commercianti ivi ubicati, alcuni esponenti politici della città si sono lasciati andare a commenti che, a nostro avviso avevano poco fondamento. Si è affermato " finalmente anche i commercianti sono a favore delle isole pedonali", commettendo così, a nostro parere un duplice errore. Il doppio errore, infatti, sta proprio nel fatto che i commercianti non hanno assolutamente modificato la loro idea sulle isole pedonali, visto che se ne discute da tanti anni ed essendone i promotori di quella che attualmente esiste.
Quello che però riteniamo essere l'errore più grande in cui ci si imbatte è quello di pensare l'isola pedonale come una semplice "chiusura della strada" Noi sappiamo però che l'isola pedonale, applicata in molti centri (oggi è molto di moda e fa salire i sondaggi politici) non può essere solo chiusura al traffico di determinate zone del centro, pedonalizzare significa prevedere adeguate infrastrutture fatte di parcheggi, di segnaletica innovativa e moderna (live) e di collegamenti pubblici rapidi, efficienti ed a costi contenuti .
Alla luce delle sopraccitate pedonalizzazioni dell'ultima ora, chiediamo che il problema stimolato dall'Assessore al Commercio dott. Alberto Squeri, o venga trattato in modo sistemico, altrimenti ci si sta limitando ad un approccio puramente ideologico. Niente automobili in centro storico e basta. Non è quello di cui ha necessariamente bisogno il commercio di vicinato.
Sottolineiamo come una gestione efficiente degli spazi pedonali è auspicabile per tutti: cittadini - consumatori e commercianti. Riteniamo inutile e dannosa l'impossibilità per un cliente di raggiungere in modo semplice, veloce e diretto un'area commerciale.
Allora cosa si deve intendere per area pedonale? Una zona ben servita, particolarmente semplice da raggiungere sia con mezzi privati che con un servizio pubblico di trasporto.
Allora è importante sottolineare come non siamo assolutamente convertiti ad una nuova posposta; noi ci opponiamo e ci opporremo sempre all'idea sbagliata e primitiva di zone a traffico limitato senza le indispensabili strutture. Non siamo di quelli che sostengono che il consumatore non acquista se non può arrivare sulla soglia del negozio con l'automobile. Pensare ciò è riduttivo, banalizzante ed offensivo nei confronti di chi vive e conosce da decenni il mondo del commercio di vicinato.
Siamo convinti però, che nel momento in cui il cliente non trova parcheggio se non a chilometri dal centro, non ha nessun ausilio di servizio pubblico, finisce inevitabilmente per preferire le zone naturalmente più attrezzate dei centri commerciali.
Ecco allora tornare prepotentemente alla ribalta il progetto di un silos sotterraneo in Piazza Cittadella per un parcheggio che possa servire tutto il centro storico. Che fine ha fatto tale progetto ? Come sono andati i carotaggi ? Quando potremo sapere se la cosa sia fattibile oppure no?
Non si può pensare di far vivere il centro storico semplicemente allargando la zona pedonalizzata, senza avere quelle infrastrutture che Parma ostenta in modo orgoglioso e che, ora dobbiamo invidiare anche alla vicina Cremona. Siamo convinti della pedonalizzazione completa del centro storico di Piacenza, ma aspettiamo le opere indispensabili.
Quella di via Chiapponi, via Sopramuro e via Felice Frasi è una fuga in avanti che potrebbe portare più danni che vantaggi.
All'Assessore Squeri ricordiamo inoltre, che la concertazione deve essere svolta sentendo le Associazioni di categoria che hanno la vera rappresentanza sindacale e non bypassandole, perché prima o poi i nodi vengono al pettine. Allora pedonalizzi pure, prenda consenso da alcuni commercianti, ma ricordiamoci tutti che senza le infrastrutture viene meno la pari dignità ed il consumatore così proseguendo, verrà canalizzato dall'Amministrazione verso i centri commerciali.
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