«È necessario attribuire alla Margherita un assessorato di spessore, insufficiente il “peso” attuale

«Se il sindaco deciderà di rafforzare la presenza della Margherita nell'esecutivo, allora non dovrà trattarsi di una semplice sostituzione di assessori, ma le deleghe da attribuire dovranno avere peso e una precisa valenza politica». Sono queste le condizioni che il capogruppo a Palazzo Mercanti del partito centrista della coalizione di centrosinistra, Alberto Squeri, ha posto al primo cittadino Roberto Reggi, durante il faccia a faccia di giovedì scorso. Interpellato a proposito del “toto-assessore” di questi giorni, che dovrebbe condurre alla sostituzione del “dipietrista” Pietro Tansini (entrato a far parte della squadra del presidente della Provincia Gianluigi Boiardi), Squeri chiarisce il suo pensiero, confermando di essere candidato all'ingresso in giunta. «Nel colloquio avuto in municipio per valutare la mia disponibilità a diventare assessore - afferma - abbiamo affrontato l'analisi della situazione e ho manifestato alcune incertezze sulla soluzione prospettata da Reggi. Le mie perplessità sono connesse alla necessità di attribuire alla Margherita un assessorato di spessore, mentre mi è parso insufficiente partire dalle attuali deleghe detenute da Tansini per apportare alcuni aggiustamenti». Nel frattempo Reggi non ha perso tempo e ha iniziato a sondare anche un'altra possibilità per assegnare una maggiore rappresentatività in giunta al centro: quella di fare posto al consigliere comunale “rutelliano” Paolo Dosi. A questo proposito, Squeri si dice sorpreso dell'azione del sindaco. «Eravamo rimasti d'accordo di continuare il confronto - afferma - e concordare insieme il passaggio successivo. Ho appreso dal giornale che Reggi ha ritenuto di vagliare una nuova ipotesi: non ne ero a conoscenza, ma faccio notare che tale evenienza comporterebbe un rimescolamento di deleghe ben più radicale di quello preventivato in un primo tempo. L'iniziativa del primo cittadino è legittima ma mi sarebbe piaciuto essere coinvolto, anche se non intendo dare giudizi sull'eventuale attribuzione di un assessorato a Dosi». Alberto Squeri non si sottrae ad una domanda relativa all'ultima presa di posizione del fratello Dario, l'ex presidente della Provincia che ha annunciato di voler abbandonare la Margherita. «Voglio puntualizzare - sostiene - che la questione assessorato e la vicenda politica di mio fratello non c'entrano, si svolgono su due piani assolutamente distinti. Non ho alcun problema nel ribadire la mia piena assonanza rispetto all'analisi dello scenario politico fornita da Dario Squeri. Ritengo che ci siano grossi problemi all'interno della Margherita e intendo portarli all'attenzione dei circoli e dalla discussione dentro al partito, anche per toglierci da una situazione di grande incertezza. Quanto alla scelta compiuta da mio fratello di lasciare la Margherita, quella attiene alla sfera personale».