«Orgoglioso della nomina, possiamo diventare città universitaria»
Sembra davvero un momento magico per i professionisti piacentini impegnati ad alti livelli.
Dopo la nomina di Federico Ghizzoni ad amministratore delegato di Unicredit, è arrivato un altro importante riconoscimento per un nostro conterraneo: da qualche giorno Graziano Dragoni è il direttore generale del Politecnico di Milano.
Nato il 9 maggio del 1958 a Borgonovo e da una quindicina d'anni residente a San Nicolò, Dragoni è stato scelto per ricoprire la carica recentemente introdotta dal nuovo statuto dell'ateneo milanese. Sostituisce un altro piacentino: si tratta di Giuseppino Molinari, da qualche tempo passato all'università di Pavia, il quale però aveva l'incarico di direttore amministrativo. I poteri del suo successore sono stati aumentati, tanto che il direttore generale può essere considerato per rilevanza praticamente pari al rettore: spetta al dg, infatti, far funzionare tutta la macchina universitaria, programmare lo sviluppo dell'ateneo, intrattenere rapporti e relazioni con le istituzioni e le forze economiche e sociali. Maturità alla sezione distaccata di Castelsangiovanni del liceo scientifico Respighi, Dragoni nel 1983 si è laureato in Ingegneria elettronica all'università di Pavia. Prima esperienza in una grande azienda di informatica, dal 1988 ha lavorato al Cefriel (centro di formazione e ricerca del Politecnico di Milano).
Nel 2003 è diventato direttore della Fondazione Politecnico, carica che continuerà a mantenere, mentre si è dimesso dalla presidenza di Iren Ambiente (ex Enìa Progetti). «Sono ovviamente molto contento e orgoglioso di questa nomina - commenta- che mi vedrà impegnato al massimo delle mie possibilità per contribuire fattivamente alla crescita e allo sviluppo ulteriore del Politecnico di Milano, una realtà d'eccellenza riconosciuta unanimemente. Vado a ricoprire un ruolo molto operativo, gestionale, che comporta anche il mantenimento di relazioni istituzionali con tutti quei soggetti con cui naturalmente ci rapportiamo. Un incarico prestigioso, che ha anche risvolti pubblici di assoluto rilievo, i quali, ad esempio, mi hanno consigliato di abbandonare quelli di altra natura, come in Iren».
Come direttore della Fondazione Politecnico ha avuto un ruolo importante nella nascita del Tecnopolo piacentino. Chiediamo che cos'altro potrà fare per la sua terra di origine. «Ho seguito con grande attenzione lo sviluppo dei laboratori di Piacenza - risponde Dragoni - e sono tra coloro che sono molto soddisfatti dei risultati ottenuti: rispetto ad altre città, qui c'è collaborazione reale non solo tra le istituzioni, ma anche tra le persone. Sono molto ottimista per il suo futuro. Così come credo - aggiunge - che Piacenza sia ben avviata sulla strada di diventare una vera città universitaria, anche grazie alle scelte del Politecnico, che ha deciso di confermare la propria sede distaccata perché ci crede davvero». Michele Rancati Libertà del 13/10/2010
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