Unicem, il Comune ricorre contro il vincolo
Tra i temi nell'agenda del Comune anche la scelta di dove fare il nuovo palazzo degli uffici, quella sede unificata che il sindaco Reggi prima delle ferie ha a sorpresa escluso che si possa realizzare nell'area ex Unicem dove era stato concordato a inizio mandato. I potenziali titolari dell'intervento non l'hanno presa molto bene e una controffensiva per vedere di far tornare Reggi sui suoi passi risultano averla messa in cantiere.
Ma sull'Unicem va dato conto anche del ricorso del Comune contro il vincolo posto a inizio agosto dalla sovintendenza su parte dell'ex cementificio. Partiamo da quest'ultimo aspetto. All'incirca un mese fa (v. Libertà dell'8 agosto), sul punto di lasciare la carica alla luce del trasferimento al ministero per i beni culturali, l'allora sovrintendente regionale Elio Garzillo informò il Comune di avere vincolato le “stive” (corpi di fabbrica destinati a deposito di un semilavorato del cemento) dell'ex cementificio Unicem giudicandoli meritevoli di tutela. Tesi sostenuta anche dall'onorevole di An Tommaso Foti (autore di interrogazioni parlamentari per perorare la causa del vincolo), ma non dal Comune che ha visto in quella di Garzillo una mossa ostile dettata da motivazioni che con l'architettura industriale poco hanno a che fare. Ostile, questa l'opinione di Reggi, al piano di riqualificazione dell'intera ex Unicem (che del cementificio prevede la demolizione) e del palazzo uffici in particolare. Ecco, perciò, che palazzo Mercanti ora risponde con un ricorso gerarchico al ministero dei beni culturali contro l'apposizione del vincolo, in attesa di valutare (c'è tempo fino al 3 ottobre) se abbinarne un altro al Tar. Le contestazioni mosse a Garzillo riguardano soprattutto, da quanto si è appreso, la legittimità della procedura adottata per il vincolo, che sarebbe stato apposto ben al di là dei termini temporali fissati dalla legge. Ma nel ricorso si ripercorrono tutte le tappe della vicenda delle “stive” sottolineando come la decisione di sottoporle a tutela sconfessi i pareri contrari al vincolo espressi a suo tempo dalla sottoposta di Garzillo, la sovrintendente per i beni architettonici e il paesaggio dell'Emilia-Romagna, Sabina Ferrari, e poi quello di Stefano Rezzi, dirigente ispettore centrale del ministero inviato da Roma un anno fa a compiere un sopralluogo nell'area ex Unicem a seguito di un precedente ricorso gerarchico promosso dal Comune contro Garzillo che nel frattempo aveva avviato la procedura per il vincolo. Parere, quello, dell'ispettore, condiviso anche dal Comitato di settore del ministero. Al ricorso del Comune risultano essersi aggregati anche i privati di Baia del Re, il gruppo di coop con a capo la reggiana Orion aggiudicatario del piano di riqualificazione dell'area ex Unicem.
E con Orion e Baia del Re arriviamo anche al nodo del palazzo degli uffici bocciato dal sindaco perché ritenuto troppo costoso per le casse di palazzo Mercanti alla luce dei continui tagli del governo. Non che il progetto fosse già stato assegnato alle coop, ma la procedura aperta dal Comune in via preliminare al bando europeo vedeva la loro cordata come la più accreditata a essere scelta quale “soggetto promotore”, e quindi in pole position per conquistare l'appalto finale. Il presidente di Orion, Oddo Torelli, già a caldo aveva espresso stupore (v. Libertà del 9 agosto) per il dietrofront di Reggi. E pare che in queste settimane da parte delle coop sia in corso un'offensiva per tenere in piedi l'opzione ex Unicem. Si dice che abbiano anche dato disponibilità a rivedere il progetto, cosa che però non conferma il direttore di Baia del Re, Moris Giglioli, che si limita a considerare come «da parte nostra avremmo tutto il piacere che lì ci venisse il palazzo comunale perché porterebbe valore aggiunto all'intervento complessivo». E però «quella prevista per gli uffici è un'area di cessione quindi non nostra, ma del Comune». Che è libero di farci quello che vuole.
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