Errani alle prese con il rebus della rappresentanza politica
A quasi un mese dalle elezioni, giunta regionale cercasi. Arrivata la convalida degli eletti, ma bloccato da due ricorsi sull'assegnazione dei voti) il consiglio potrebbe riunirsi a metà maggio, un primo appuntamento per l'elezione del presidente dell'assemblea. La nomina della giunta, invece, potrebbe slittare a una riunione successiva. Infatti per regolamento non è possibile farlo alla prima seduta. Non è escluso però che Errani possa già annunciare la sua squadra in quell'occasione. Ammesso che venga trovata la quadratura del cerchio. Non parrebbe lineare infatti la formazione della squadra di governo dell'Emilia Romagna.
A complicare il quadro il risultato elettorale che ha premiato, più del previsto, alcuni partiti: Margherita in primis. Alcuni candidati hanno ottenuto molti voti entrando in consiglio in numero maggiore rispetto alla precedente legislatura. Una complicazione che si ripercuote anche sulla scelta della squadra anche per l'indicazione del presidente di sostenere l'incompatibilità tra il ruolo di consigliere e quello di assessore. Il caso più macroscopico è quello di Parma dove, se valesse il principio suddetto, con la conferma di Alfredo Peri (già assessore ai trasporti) e le sue conseguenti dimissioni dal consiglio subentrerebbe il non eletto degli Uniti nell'Ulivo che, però, ha in tasca la tessera della dielle portando il gruppo della Margherita da 7 a 8 consiglieri. Cosa che non piace ai Ds. Problema che mette di fronte il presidente Vasco Errani a due necessità apparentemente in contrasto tra loro. Da un lato premiare chi ha avuto un buon risultato elettorale dall'altro recuperare in giunta chi non è passato in consiglio.
La questione investe anche la rappresentanza piacentina. Infatti la conferma di Marioluigi Bruschini nell'esecutivo della Regione non è scontata per ragioni di equilibrio interno al partito di riferimento, i Comunisti italiani. Questi, infatti, punterebbero ad avere nella squadra di Errani Loredana Dolci ma anche Rocco Giacomino rimasto fuori dal consiglio che si è visto respingere il ricorso alla Corte d'Appello di Bologna in cui sosteneva un errato conteggio delle sue preferenze a causa della confusione tra il nome e il cognome. Definitivamente fuori dal consiglio, potrebbe spingere per la giunta. Fattori esterni che vanno a confliggere con quelle che, si dice, sarebbero le preferenze del presidente della Regione e che andrebbero nella direzione di una riconferma di Bruschini. Ma ci sarà un esponente piacentino nella terza giunta Errani? Infatti il secondo principio su cui il presidente insiste è quello della territorialità e quindi dovrebbe essere vincolante la scelta di un piacentino. Se tra i Comunisti italiani non si superassero gli ostacoli anzidetti, l'attenzione potrebbe spostarsi su un Ds piacentino con l'esclusione però di Beretta perché, anche in quel caso, con le sue dimissioni dal consiglio lascerebbe spazio a un esponente della Margherita Flavio Antelmi e il gruppo dielle a via Aldo Moro ingrosserebbe troppo le file. Non è escluso che possa essere chiamato a Bologna un esponente diessino che già svolge attività amminstrativa. Escludendo la scelta nella giunta provinciale, di fresca nomina, l'attenzione potrebbe focalizzarsi sulla giunta comunale. Dove spiccano due nomi sugli altri Giovanna Calciati e Francesco Cacciatore ottenendo, i Ds, con la nomina di quest'ultimo, anche il recupero di un riequilibrio nella Quercia locale. Ma si è ancora nella fase delle ipotesi. Intanto nel listone anche lo Sdi, con Paolo Zanca segretario regionale, si fa sentire mettendo sul piatto l'alternativa tra avere la presidenza del consiglio o un assessorato. Obiettivi a cui puntano in tanti. Infatti, per la presidenza del consiglio, oltre allo Sdi si parla di un'ambizione forte anche da parte dei Verdi senza escludere un interesse di Rifondazione (è stata accreditata Marina Donini segretaria regionale). Tra i Verdi, pare ancora non chiarita la contrapposizione tra l'assessore uscente Gian Luca Borghi e Daniela Guerra che spingerebbe su Pamela Maier per un assessorato. In subordine potrebbe passare senza intoppi la riconferma di Borghi che, dimettendosi dal consiglio, lascierebbe il seggio proprio alla Maier. Un intreccio complicato di combinazioni a cui si aggiungono anche i desiderata dei gruppi minori. Tra cui Lista dei valori che, non avendo ottenuto il consigliere, non sarebbe chiamata a far parte della giunta anche se si parla dell'assegnazione della presidenza di una commissione consiliare. Insomma un quadro ancora tutto in divenire. Dagli ottimisti, sulla soluzione del rebus giunta regionale, l'invito a non precipitare gli eventi perché gli incarichi da assegnare sono tanti e quindi c'è ampiamento lo spazio perché tutte le componenti possano trovare soddisfazione. Antonella Lenti (da Libertà del 1/5/2005)
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