La giunta camerale perderà il sindacato? A sentire i bene informati pare proprio di sì, a vantaggio dell'agricoltura. In questi giorni le categorie dovrebbero confrontarsi sulle candidature, per poi inoltrarle a Bologna. Già si è riferito del patto tra le rappresentanze di industriali, commercianti, agricoltori e artigiani che avrebbe portato - l'indiscrezione non è certo nuova - alla designazione del futuro presidente camerale nella figura di Giuseppe Parenti, attuale presidente di Assoindustria, e del "vice" in quella di Francesco Meazza, presidente dell'Unione Commercianti. Ma ora si sta discutendo della composizione della giunta. Degli otto membri, due sarebbero espressi dall'industria, due dal commercio, due dall'artigianato e si vorrebbe assegnare due rappresentanze agli agricoltori (Unione e Coldiretti). E il sindacato non l'ha presa troppo bene. Massimiliano Borotti, segretario provinciale della Uil, ricorda che il problema si pose anche nella precedente tornata. "Che nel futuro assetto ci sia o meno una componente del sindacato dipenderà dalla lungimiranza delle categorie economiche o dalla loro miopia, escluderci sarebbe un fatto grave, il sindacato rappresenta migliaia fra pensionati, consumatori e cittadini, avere all'interno della Camera di Commercio una voce che è portabandiera di una serie di interessi dei cittadini conta se si vuole parlare di pluralismo, se invece ci si vuole spartire posti tra le categorie...". "Con 70 mila iscritti ai sindacati e il peso che questi cittadini esercitano sull'economia piacentina - commenta Busca - mi auguro che le categorie valutino bene se escludere le forze sociali dalla giunta, sarebbe una forte discontinuità, sacrificandoci per l'agricoltura che oltretutto è in calo.
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