Le due attività (oggi in via XXI Aprile e in via del Pontiere) dovrebbero collocarsi...
Sarà assai difficile far "digerire" agli abitanti di Gerbido il trasloco delle due attività di sfasciacarrozze, oggi insediate in via XXI Aprile e via del Pontiere, in un'area di Borgoforte racchiusa tra l'attuale sede di Enìa e l'autostrada.
Lo hanno constatato di persona mercoledì sera gli assessori comunali Pierangelo Carbone e Ignazio Brambati, durante l'animata assemblea pubblica organizzata dal Comune all'interno della scuola materna della frazione.
Si tratta di una partita urbanistica assai complessa, con la quale si sono confrontate diverse giunte negli ultimi 15 anni: riguarda lo spostamento delle due ditte di rottamazione Sial e Stb, che dal marzo scorso non dispongono più dell'autorizzazione per esercitare nell'ubicazione attuale.
Da diversi mesi l'amministrazione sta lavorando a un accordo di programma (già modificato una prima volta) che prevede lo spostamento a Borgoforte dei 18mila metri quadrati oggi occupati dai rottamai, nell'ambito della trasformazione di una superficie ben più vasta, da 473mila metri quadrati, di cui 214mila già occupati dalla sede di Enìa.
Quest'ultima è soggetto attivo dell'operazione (come ha spiegato nel suo intervento Guido Ramonda), perché necessita di espandersi sull'area in questione, per fare spazio a verde e a parcheggi.
L'altra sera, dai circa 30-40 abitanti di Gerbido intervenuti all'incontro pubblico, si sono levate soltanto voci contrarie al trasloco, alle quali si è aggiunta quella del presidente della Circoscrizione 4, il diessino Marco Angelo Bertoncini. «Troppo pesante il carico ambientale e la conseguente svalutazione degli immobili - è stata la tesi sostenuta da molti - a cui andrebbe incontro la frazione, con questo ulteriore insediamento industriale».
Risolutamente avversi allo spostamento degli sfasciacarrozze anche i consiglieri comunali Emilio Gorgni (gruppo misto) e Graziano Celli (Ds), mentre i consiglieri di quartiere appartenenti alla minoranza di centrodestra presenti hanno accusato Bertoncini di aver sottovalutato il problema.
Dal canto suo, l'assessore Carbone ha spiegato come l'iter di valutazione del trasferimento «sia ancora in corso, e il piano urbanistico non approderà in consiglio comunale prima dell'autunno». «Non dimentichiamo - ha fatto notare - che i terreni destinati all'attività di rottamazione sono stati individuati all'interno del piano regolatore approvato nel 2001 dalla giunta Guidotti. Gli indirizzi di questa amministrazione sono già stati rivisti una volta per ridurre al minimo l'impatto ambientale e scongiurare eventuali operazioni speculative: non sussiste l'obbligo di reperire agli sfasciacarrozze una soluzione logistica alternativa, ma abbiamo l'esigenza di recuperare le aree di via XXI Aprile per farne parcheggi, senza seguire la strada dell'esproprio che costerebbe molti soldi alle casse pubbliche».
Brambati ha chiarito che da parte dell'amministrazione non esiste alcuna «volontà punitiva nei riguardi della frazione». «Chiediamoci che cosa portano gli sfasciacarrozze - ha aggiunto - a Gerbido, in un'area situata oltre l'autostrada: esiste l'esigenza di Enìa di disporre di maggiori spazi per parcheggiare i propri mezzi e un percorso avviato per dare le massime garanzie riguardo al rispetto dell'ambiente». Diversi i temi relativi alla frazione emersi durante l'assemblea: dal traffico dei mezzi pesanti, alla mancanza ormai decennale della piazza, e ai problemi di convivenza con i nuovi residenti. Per ascoltare i cittadini il sindaco Roberto Reggi effettuerà un giro nelle frazioni, compresa Gerbido, nel mese di giugno. Mauro Ferri, Libertà del 4 maggio 2006
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