Era nato a Bettola, in provincia di Piacenza.
PARIGI - Restano in tredici. Con la scomparsa di Lazare Ponticelli, sono soltanto 13 in tutto il mondo i veterani ancora viventi che hanno combattuto nella prima guerra mondiale. Lazare Ponticelli, 110 anni compiuti lo scorso 7 dicembre, era l'ultimo veterano francese della Grande guerra, uno dei tanti poilu (così venivano chiamati i fanti in Francia) che hanno combattuto nelle trincee fangose della Marna e a Verdun. Solo che era italiano. Lazare era nato a Bettola, in provincia di Piacenza, ai tempi di re Umberto I, dove venne battezzato con il nome di Lazzaro.
INFANZIA DURA - Un'infanzia durissima e poverissima in una zona dell'Appennino dove si faceva davvero la fame. Tanto che la madre lasciò il marito con il solo Lazzaro, ed emigrò in Francia portandosi appresso gli altri tre figli. All'età di 9 anni arriva a Parigi anche lui alla Gare de Lyon, dove resta tre giorni e tre notti senza mangiare finché viene soccorso da un capostazione che lo porta in un posto frequentato dagli immigrati italiani.
GUERRA - All'età di 16 anni si arruolò nella Legione straniera e, dopo un periodo in Algeria, venne mandato in prima linea nelle Argonne. Ma nel maggio 1915 l'Italia entra in guerra, l'esercito italiano si ricorda di lui e lo richiama. Viene arruolato negli alpini e spedito a combattere al fronte contro gli austro-ungarici. L'anno dopo viene ferito alla testa e rimane in ospedale militare a Napoli sino alla fine del conflitto.Nel 1921 torna in Francia e fonda con i fratelli una piccola azienda di costruzioni di caminetti che con il tempo diventa una rinomata società internazionale nel campo delle perforazioni petrolifere. La Francia gli ha assegnato la Legion d'onore e la Croce di guerra, per l'Italia è Cavaliere di Vittorio Veneto.
REDUCI - Ora i reduci della Grande guerra restano in tredici: due in Italia (Delfino Borroni e Francesco Domenico Chiarello, entrambi di 109 anni), uno in Germania, tre in Gran Bretagna, due negli Usa, uno in Turchia, uno in Canada e tre in Australia.
12 marzo 2008
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