Da una parte «una esplosione di richieste di autorizzazioni» per impianti fotovoltaici, dall'altra «una totale mancanza di leggi regionali e nazionali che ne potessero regolamentare lo sviluppo».
In una lunga lettera l'ex assessore provinciale Davide Allegri difende l'operato dei suoi 15 mesi nella giunta Trespidi, sottolinea come «tempi, modalità e procedure» abbiano avuto «iter trasparenti» e avverte: «Quello delle mie dimissioni sarà un "caso" politico - per chi considera la politica mera occupazione di poltrone - ma certamente non è un caso giudiziario».
La notizia di un'inchiesta aperta dalla procura di Piacenza sull'iter autorizzativo legato alla realizzazione di impianti fotovoltaici - inchiesta che allo stato attuale non vedrebbe persone indagate - ha rinfocolato una polemica scoppiata, nel settembre scorso, l'indomani delle improvvise dimissioni di Allegri.
Dimissioni su cui i gruppi di minoranza in consiglio provinciale avevano sollevato dubbi e interrogativi.
L'interesse della magistratura verso il solare sembra trovare un punto di partenza in quelle schermaglie politiche e il fatto che, unicamente come persona informata sui fatti, l'assessore Patrizia Barbieri sia stata ascoltata dai carabinieri di Piacenza, pone l'accento sul ruolo avuto dall'amministrazione provinciale nella partita.
L'assessore regionale Sabrina Freda (Italia dei Valori), già ai ferri corti col presidente Trespidi proprio sul tema del fotovoltaico, definisce «un fatto molto grave, se confermato, che un amministratore con delega all'ambiente possa aver compromesso la sostenibilità favorendo lo sviluppo anomalo di questi impianti» e parla di «mancanza di trasparenza dell'amministrazione provinciale e risposte non credibili» rispetto all'addio di Allegri dall'ente di corso Garibaldi.
Per Marco Bergonzi (Pd) «le reali ragioni delle dimissioni non sono mai state chiarite e, d'altra parte, appare molto strano che una delega tanto importante come quella energetica sia passata senza alcun problema dalla Lega, di cui Allegri è esponente, al presidente Trespidi, che non appartiene a quella formazione politica». Il rappresentante dei democratici aggiunge che «anche se la Provincia avesse rispettato le normative, la partita del fotovoltaico sarebbe comunque stata gestita male» invocando la necessità di regole «più restrittive per la massima tutela del territorio e per evitare quei frazionamenti che permettono di aggirare la procedura di valutazione d'impatto ambientale».
Rifondazione comunista invita Trespidi a fare chiarezza e chiede «se egli stesso sia stato convocato». «Le dimissioni di Allegri sono avvenute in assoluto accordo con il presidente della Provincia e con la Lega Nord», dicono il segretario regionale Nando Mainardi e il segretario provinciale Roberto Montanari, e aggiungono: «Questo lascia intendere che le ragioni vere delle dimissioni fossero già allora a conoscenza della giunta e che siano state "insabbiate"».
Accuse che il presidente Trespidi respinge al mittente. «Ho saputo dell'inchiesta dai giornali e nessuno mi aveva informato. Sulle dimissioni di Allegri non abbiamo insabbiato nulla: lui le ha presentate e noi le abbiamo accettate».
Il parlamentare del Pdl Tommaso Foti invita alla prudenza: «La competenza sull'accertamento di eventuali illeciti è degli organi deputati, non certo d'improvvisati, quanto non legittimati, tribunali del popolo, avvezzi a spararle grosse. A tacere del penoso tentativo da parte delle forze politiche d'opposizione di spacciare per omertà ciò che è solo dovuta discrezione». Paolo Marino da LIBERTA' del 30/01/2011
Allegri: le mie dimissioni non sono un caso giudiziario di DAVIDE ALLEGRI Quello delle mie dimissioni sarà un "caso" politico - per chi considera la politica mera occupazione di poltrone -, ma certamente non è un caso giudiziario. Per questo motivo ritengo fuorviante associare l'indagine in corso sul fotovoltaico al mio nome e alla mia scelta, più volte motivata (con me anche dal presidente della Provincia), di lasciare la squadra della giunta provinciale. Non nego un certo rammarico: il sottoscritto si è guadagnato le proprie posizioni lavorando sul territorio, a disposizione della gente. Vorrei solo sottolineare e ribadire alcuni dati oggettivi, cercando di esulare da qualsiasi strumentalizzazione di carattere politico, che invece, in questi mesi ed anche ieri, sembrano innervare articoli e dichiarazioni di vario genere. Nei 15 mesi che ho operato in qualità di assessore abbiamo avuto dinanzi, amministrazione tutta ed uffici competenti, una esplosione di richieste di autorizzazione, a fronte di una totale mancanza di leggi regionali e nazionali che ne potessero regolamentare lo sviluppo. In questa situazione, insieme ai funzionari, che ringrazio ancora per la loro professionalità, competenza e laboriosità, abbiamo cercato di avere un atteggiamento il più oggettivo e "cautelativo" possibile, nei confronti dell'ente e del territorio. Già ad inizio 2010 in tempi non sospetti chiedemmo parere alla Regione sul tema degli impianti confinanti. Non c'era una normativa di riferimento ma solo una sentenza del TAR della Puglia su di un giusto e legittimo ricorso di Italia Nostra. Prendemmo come riferimento questa sentenza che prevede una serie di punti che tentano di limitare il fiorire di società tra loro troppo simili. Sempre in tema di fotovoltaico sono stato l'unico che in Sede di conferenza di servizi proponeva mitigazioni ambientali (peraltro non obbligatorie e non previste dalla legge). Fideiussioni economiche per lo smaltimento degli impianti a fine esercizio e quota di energia a favore dei Comuni anch'essi non sono previsti dalla normativa (cosa peraltro che più volte pubblicamente ho definito alquanto negativa per il nostro territorio). Chi oggi può dire un no a chi vuole fare interventi di energia rinnovabile è solamente la Soprintendenza (vedasi il caso del castello di Montanaro). Tempi, modalità e procedure per le autorizzazioni hanno avuto iter trasparenti e tutti identici tra loro. Il fatto che dopo le mie dimissioni sono stati autorizzati come e più di prima impianti significa una volta di più la bontà e l'oggettività delle istruttorie eseguite. Già ad inizio del 2010 nell'istruttoria del nuovo Psc di Cortemaggiore ho previsto vincoli al fotovoltaico a terra, limitandolo alle zone degradate e da bonificare (es. Aree ex ENI). Saranno regole che andranno a regime una volta concluso l'iter del Psc. Una volta di più chiedo rispetto per la persona, sapendo benissimo che la strumentalizzazione politica fa parte del gioco soprattutto in questo periodo in cui il clima generale non è certo improntato alla serenità. Nei 15 mesi di mio operato mi sono occupato soprattutto di altro, purtroppo la polemica politica tende a cancellare l'operato di una persona al di là di meriti e demeriti oggettivi. Detto questo preciso che d'ora in poi, ove ne avvertissi la necessità, intendo agire nelle sedi opportune per tutelare la mia immagine. (da LIBERTA' pag.59 Il giornale delle opininoni-Libertà di pensiero)
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