Se da Roma non arriverà il via libera a celebrare il congresso provinciale del Pdl entro l'11 febbraio, da Piacenza si leverà la richiesta agli organismi nazionali interni di rimandare l'assise a momenti migliori perché altrimenti non ci sarebbe il tempo per quelle elezioni primarie che si è fortemente intenzionati a effettuare.
Così ieri l'onorevole Tommaso Foti, all'indomani della notizia della sospensione dei congressi provinciali del partito per motivi organizzativi. A Piacenza era fissato per il 28 gennaio, ma le ragioni dell'annullamento non dipendono da problemi organizzativi in sede locale, bensì nazionale, ha chiarito il coordinatore provinciale del Pdl in una conferenza stampa alla presenza anche del consigliere regionale Andrea Pollastri e dei reggenti cittadini Maria Lucia Girometta e Giovanni Botti. Scusandosi con gli iscritti per la cancellazione della data (già una volta spostata rispetto al 14 gennaio indicato in un primo tempo), Foti ha spiegato che lo scoglio deriva dalla «mole di iscrizioni in tutta Italia che stanno bloccando la macchina organizzativa, specialmente quelle on-line a cui doveva seguire l'invio del documento d'identità». Ecco così che «i vertici del partito si sono ritrovati impreparati, qualche rallentamento c'è, ma non è il caso di Piacenza perché qui i problemi organizzativi li abbiamo risolti e siamo prontissimi a tenere il congresso».
Si attendono ora indicazioni da Roma, e d'altra parte il coordinatore provinciale si dice «indisponibile a rimandare oltre l'11 febbraio, altrimenti chiedo l'annullamento del congresso perché vogliamo fare le primarie» per la scelta del candidato a sindaco. E visto che le elezioni comunali dovrebbero essere a metà maggio, le primarie non devono andare più in là della terza settimana di marzo, ragiona Foti. Significa mettere in moto il percorso subito dopo il congresso, stabilendo una settimana per la manifestazione delle candidature, un'altra per la raccolta delle firme (300-350) e poi due o tre per la campagna elettorale interna.
Primarie di partito visto che sia la Lega nord sia l'Udc ripetono di essere intenzionati a correre da soli. Ma l'ambizione di primarie di coalizione Foti continua ad accarezzarla. E lo slittamento del congresso gli consente di rilanciarla con un «invito ufficiale alle forze alternative» al centrosinistra: «Da qui all'11 febbraio c'è il tempo per concordare insieme le regole di consultazioni di coalizione». E se il segretario della Lega Pietro Pisani si dice non interessato, Foti preferisce riprendere «l'amico Polledri» che rinfaccia al Pdl di non avere invitato il Carroccio alle primarie: «Fateci sapere se ci state oppure no». Messaggio rivolto anche all'Udc. Se le risposte saranno negative, «le faremo del Pdl, salvo che sul tavolo ci sia solo un candidato». «Saranno primarie aperte a tutti gli iscritti nelle liste elettorali del Comune, dunque gli iscritti peseranno meno dell'1 per cento». E se agli iscritti che si recheranno a votare si chiederà il contributo di un euro, dai non tesserati si pensa di averne 2 o 3 e in più la sottoscrizione della carta dei valori del Pdl.
Aperte, le primarie, anche per quanto riguarda le candidature: non è necessario essere iscritti al partito, occorrerà che il nominativo sia sottoscritto da 300-350 firme (numero da definire) con fotocopia del documento d'identità. Si sta anche individuando una soglia minima di voti - tra il 30 e il 35% - che il vincitore deve raggiungere perché la consultazione sia considerata valida, questo per evitare che, in presenza di molte candidature, ci si trovi di fronte a una eccessiva dispersione delle preferenze.
Una formula, le primarie, per «evitare che la scelta del candidato sia fatta da una ristretta cerchia di persone», considera Foti. E una volta incoronato il vincitore, è normale che è sul suo nome che dovrebbero convergere altre forze politiche intenzionate a stringere alleanze con il Pdl. A meno che non sia il diretto interessato a tirarsi indietro dando priorità a realizzare un progetto di coalizione rispetto al quale la sua candidatura risultasse di ostacolo. Gustavo Roccella da LIBERTA' del 15/01/2012
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