Non si placa la bufera sulla nomina di Barbara Zanardi nel cda di Iren. Intervengono con toni critici due esponenti della minoranza.
FOTI - «Leggi, regolamenti e statuti riservano al sindaco numerose nomine e/o designazioni per le quali non sussistono vincoli di natura politica. Peccato che, al di là della vantata autonomia, Dosi, anche nel caso di Iren, non abbia perso occasione per dimostrare il contrario» lo afferma Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia. «Fa piacere che il sindaco di Piacenza legga con attenzione anche le candidature presentate da cittadini comuni, molto meno che le più importanti nomine da lui effettuate abbiano sempre avuto come pre requisito la sottoscrizione e la condivisione di qualche esponente del potere politico. Anche nel caso di Iren - continua l'esponente di Fratelli d'Italia - la prescelta dal sindaco era stata presentata da un consigliere comunale del Partito Democratico. Eviti quindi il sindaco di raccontare la storiella secondo cui le proprie decisioni non risultano influenzate da alcuno, tantomeno dalla politica. Così pure è quantomeno sconcertante - aggiunge Foti - che per giustificarsi di fronte ai suoi sodali per la scelta effettuata su Iren, Dosi non solo evochi normative di legge che, a suo dire, precludono la designazione di altri, ma vi aggiunga anche l'appartenenza di genere. Insomma alla fine il sindaco mortifica la prescelta dicendo chiaro e tondo - sostiene il consigliere di Fratelli d'Italia - che tale è stata solo perché altri non potevano essere designati e perché era donna. Motivazioni che fanno pensare ad una scelta di Dosi non ispirata ai meriti, che nessuno contesta, della designata, ma all'assenza di possibili alternative recanti anch'esse una marchiatura politica gradita. Gira e rigira - conclude Foti - appare chiaro che le scelte di Dosi non sono figlie di autonome valutazioni personali ma della guerra di potere in atto, anche a livello locale, nel Partito Democratico alla quale non è certo estraneo, ma bensì compartecipe. Il sindaco nomini pure, se è così che gli è imposto di fare, amiche e amici dei suoi amici, ma eviti di prenderci in giro con puerili argomentazioni».
PUTZU - «Le ripetute precisazioni del sindaco Dosi conseguenti alla nomina di tale Barbara Zanardi nel Cda di Iren, sembrano la foglia di fico del nudo - sostiene invece Filiberto Putzu (consigliere comunale gruppo misto e socio fondatore dell'Associazione Piacenza che Verrà) - dapprima ha accampato motivazioni "tecniche" - incompatibilitá di taluni candidati proposti, obbligata "scelta di genere" (femminile) cui avrebbe dovuto ottemperare. Ora sostiene una libertá di scelta che avrebbe praticato, ma che appare invece assolutamente di facciata. Ma il nominativo di Barbara Zanardi, dal sindaco scelta e nominata - conclude Putzu - non è stato comunque indicato da un esponente del Partito Democratico e relativo retroterra? Libertà decisionale quindi piuttosto relativa e come al solito (nulla cambia sotto il sole) scelta che, al di là delle dichiarate capacità professionali del prescelto, risponde ancora ai criteri della vecchia politica».
LIBERTA' del 06/06/2013
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