Attacco alla civica “Oltre i partiti”

Dopo aver respinto le dimissioni che «come atto dovuto» il coordinatore provinciale di Forza Italia Claudio Maschi ha messo sul tavolo del direttivo provinciale di Forza Italia, l'organismo degli azzurri va all'attacco della lista civica “Oltre i partiti”. Ed è scritto nero su bianco nel documento uscito dalla riunione di lunedì sera convocata per l'analisi del voto piacentino. «Non hanno alcun titolo per chiedere le dimissioni di chicchessia in quanto la richiesta di dimissioni del segretario provinciale di Forza Italia fatta dall'avvocato Patrizia Barbieri è un'indebita ingerenza nelle vicende interne di una forza politica di cui non fa parte. Le liste civiche sono l'espressione di una parte della società civile che non si riconosce nei partiti e che presenta programmi peculiari e candidati che non hanno mai militato in formazioni politiche». Filo conduttore del dibattito - si afferma in un comunicato stampa diffuso dai responsabili provinciali degli azzurri - è stata l'evidenziazione di come il partito sia stato prima e dopo il perno centrale, il pilone portante della coalizione e che mai prima d'ora Forza Italia era stata così bene organizzata per una campagna elettorale. Anche il candidato ha ottenuto - secondo l'analisi del direttivo di Forza Italia - un importante risultato personale. Infatti la sommatoria dei voti conseguiti dai partiti che sostenevano Tommaso Foti ha superato i voti delle ultime politiche. Il segretario Claudio Maschi si è soffermato sul lusinghiero risultato di Forza Italia alle europee e alle Provinciali «oggetto - si legge nella nota - delle congratulazioni che il coordinatore nazionale Sandro Bondi ha fatto personalmente al senatore Antonio Agogliati. Piacenza infatti - prosegue il documento di Forza Italia, è un'isola felice dove il risultato del partito si è mostrato in controdentenza rispetto alla flessione nazionale. Il partito si è dimostrato organizzato, unito e forte» ha sottolineato Maschi. Tra le cause della sconfitta il coordinatore ha citato il mancato accordo con la Lega fin dal primo turno «che ha inevitabilmente inciso sull'esito finale del ballottggio», ma anche il «meccanismo elettorale che fisiologicamente penalizza in centrodesta causa l'alto astensionismo. Naturalmente nell'analisi del voto è stata inserito anche il buon esito per il centrodestra di importanti consultazioni come quelle di Castelsangiovanni e e di altri comuni «che sono stati strappati al centrosinistra».