Agogliati: è la scelta giusta, lo indichiamo come candidato
«È lui la persona giusta, Forza Italia ha individuato in Dario Squeri la figura moderata di centro in grado di intercettare i delusi dell'Unione».
Così ieri pomeriggio Antonio Agogliati ha dato notizia che il partito di cui da due mesi è commissario ha rotto gli indugi sul toto-candidato per le comunali di primavera.
Lo ha fatto in una conferenza stampa convocata in mattinata, a poche ore dalla riunione del vertice azzurro della sera prima. Un'accelerazione che ha colto qualcuno di sorpresa: sia dentro il partito (dalla riunione della vigilia sembrava che i tempi per gli annunci non fossero ancora maturi) sia fuori, come dimostra la ruvida reazione a caldo di An (v. articolo a fianco). Agogliati ha assicurato, da parte sua, che la decisione è stata presa dagli "azzurri" «all'unanimità dopo il dibattito interno di queste settimane».
Adesso per la fumata bianca sul leader del Cpe come candidato a sindaco della Casa delle Libertà (Cdl) manca soltanto, in buona sostanza, il via libera di An essendosi l'Udc già da tempo espressa a favore, mentre la Lega, pur non avendo preso formale posizione, si sa che è ben disposta.
Questo il ragionamento sviluppato da Agogliati: «Il Paese è politicamente diviso a metà, è vero che a Piacenza anche lo scorso aprile il centrodestra è risultato leggermente in vantaggio, ma il voto delle amministrative segue logiche molto diverse, ecco perché per puntare alla vittoria occorre non limitarsi al tradizionale elettorato di riferimento ma allargare i confini». Chi può riuscirci meglio di Squeri, si dice convinto l'ex senatore, nominato commissario di Forza Italia da quel Sandro Bondi, segretario nazionale degli "azzurri", che ha sempre dimostrato grande vicinanza con il fondatore del Centro popolare europeo, dopo la sua clamorosa rottura, due anni fa, con la Margherita e l'Ulivo e il conseguente passaggio sull'opposto fronte politico.
Ma la quadratura del cerchio va ancora perfezionata. Difficile che An, a questo punto, possa mandare tutto all'aria, più logico immaginare anche la sua convergenza sul nome di Squeri (il quale, del resto, invitando a votare per Tommaso Foti al ballottaggio delle provinciali del 2004 qualche credito di riconoscenza se lo sarà pure conquistato).
Agogliati ieri ha insistito sulla necessità che la fumata bianca sul candidato sia collegiale («Vogliamo un programma che unisca») e ha parlato di «tempi e modi dovuti» da mettere in conto per costruire una proposta elettorale «quanto più ambiziosa possibile». Il metodo è quello degli «incontri bilaterali» tra alleati visto che la strada intrapresa all'inizio, quella del tavolo allargato anche ai partiti minori del centrodestra, è stata abbandonata come si era da tempo capito e come ieri ha ufficialmente confermato Valerio Sartori, ex responsabile enti locali di Forza Italia. Già giovedì Agogliati ha visto l'Udc, ieri è stata la volta della Lega e lunedì toccherà ad An («Compatibilmente con gli impegni di Foti a Roma per la Finanziaria»).
L'impressione è che ieri sera al Cpe, che ha a sua volta riunito il direttivo, abbiano a buon diritto iniziato a mettere in fresco lo spumante. Gustavo Roccella, Libertà del 18 novembre 2006
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