Forza Italia chiama Margherita. Almeno quella parte della dielle che ravvisa nell'Ulivo uno sbilanciamento a sinistra. Argomento di cui, nell'estate appena passata, si è fatto interprete l'ex presidente della Provincia Dario Squeri. Lo stesso ex leader dell'Ulivo piacentino ha partecipato a un seminario di studio a Gubbio. Secondo quanto riportato da L'Espresso, prendendo la parola ha lasciato ben più di una porta aperta agli azzurri: «Prodi non è più nella nostra tradizione. Esiste un elettorato di centro che oggi guarda a voi». Forza Italia chiama Margherita. Due partiti, due destini, due orizzonti che s'intrecciano partendo da una matrice comune, quella della ex Democrazia cristiana che permea sia il partito rutelliano sia la Cdl.
E della costituzione della sezione italiana del Ppe, ma anche della prospettiva che ha in animo l'ex presidente della Provincia si è discusso l'altra sera nel direttivo provinciale di Forza Italia. I risultati? Top secret. Si sa che l'argomento è stato trattato, ma le bocche sono cucite. Di più: sigillate. Solo il senatore Antonio Agogliati non si nega e, con il consueto entusiastico ottimismo, delinea alcune tappe di un percorso che tende a uno schieramento di nuova generazione dove risulti più larga la presenza del centro. Operazione in cui, evidentemente, il progetto Squeri rappresenta l'anello cruciale. «E' entro ottobre che si darà vita a questa formazione politica. Si arriverà quindi, alla fine di novembre, al varo della costituente dei partiti del centro moderato che si richiama al Ppe».
Una scommessa per il rilancio della Casa della libertà verso una nuova pelle politica. «Il direttivo - spiega Agogliati - è stato unanime nello scegliere questa strada di confronto».
Una “gubbio piacentina” - Prima tappa sarà l'organizzazione di un seminario di studio sulla falsariga di quello che la scorsa fine settimana si è svolto a Gubbio. A raccolta i “quadri” del partito e gli amministratori. La posta in gioco anche localmente viene avvertita in tutta la sua portata ed è necessario - spiegano -allargare il più possibile la base della discussione. «Ho avuto l'incarico - dice Andrea Pollastri responsabile dell'organizzazione azzurra - di lavorare per promuovere all'inizio di ottobre un ritiro, appuntamento aperto a coordinatori comunali, sindaci, responsabili di dipartimento». Allargare al centro - Una full immersion nella politica locale e nazionale: il progetto Squeri che vuole fare di Piacenza un laboratorio politico per difendere una visibilità del centro non più riconosciuta a suo dire nel centrosinistra e l'avvio della costituente della sezione italiana del Partito popolare europeo, entrambe finalizzate all'allargamento al centro della Casa delle libertà. Piacenza - si dicono convinti in Forza Italia - potrebbe essere il punto di partenza di un progetto che avrà respiro nazionale, convinti che il disagio nella componente centrista dell'Ulivo sia destinato a crescere tra quanti non vogliono soccombere a una sinistra «considerata più egemone» e che potrebbe essere «attrattivo, perché no, anche per l'Udeur».
Parche dichiarazioni - Strategia solo agli inizi che sembra possa preparare la strada al dopo Berlusconi. Conferme in questo senso vengono da chi parla di un progetto che dovrebbe diventare concreto nel 2006. Forse, in qualche realtà anche il prossimo anno con le regionali. Piacenza per esempio? Si vedrà. Cautela anche nel trovare una definizione. Soprattutto nel parlare di una Dc per gli anni duemila perché - si dice - della Casa delle libertà fanno parte esperienze laiche liberali presentandola come un contenitore pluriculturale. Quello che dovrà restare cercando nuove forze, meglio se di centro, per riprendere lo schema europeo. L'imperativo è essere pronti per la terna elettorale che, dalle regionali passa per le politiche e arriva alle comunali. Il via, nel concreto, a una nuova stagione i cui contorni, al momento, sono ancora tutti da tracciare.
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