Berlusconi: "Noi baluardo di libertà"
Parla lo stretto indispensabile, Silvio Berlusconi, ma quello che dice è inequivoco: anche di fronte alla nascita del Pdl, Forza Italia resta nel Paese «il baluardo di democrazia e libertà». E soprattutto: «Andremo avanti fino in fondo, ma non cambia nulla di quello che siamo stati negli ultimi 14 anni». Insomma, il Cavaliere traccia la rotta, parla al popolo azzurro, sottolinea l’assolutà continuità FI-Pdl e non nomina mai gli alleati aennini.
Il Consiglio nazionale di Forza Italia, riunito all’Auditorium alla Conciliazione di Roma, ha approvato per acclamazione la mozione unica che sancisce l’ingresso del partito nel Popolo della libertà. Il documento conferisce al consiglio nazionale, fino al 31 dicembre 2009, il potere di definire ed indirizzare la politica di Forza Italia. Il consiglio nazionale con l’approvazione del documento dice sì al percorso politico «di cui Fi sarà protagonista» di costruzione del Pdl ed «affida a Berlusconi pieno mandato per le scelte e gli adempimenti in vista del congresso».
Ignazio La Russa prende "sportivamente" le parole del premier e si limita a commentare: «Bene ha fatto Berlusconi in questa fase a parlare da capo di Forza Italia. Dobbiamo costruire un partito del 40% senza perdere neanche un briciolo delle nostre identità, di An come di Forza Italia». Berlusconi riceve un accoglienza calorosissima dai delegati azzurri. Sale sul palco e confessa tutta la propria commozione. Poi rispolvera il discorso della discesa in campo, datato gennaio 1994. lo legge per intero, come a rendere evidente la continuità dell’esperienza politica nata con la Seconda Repubblica e culminata con l’annuncio in piazza San Babila. «Oggi - dice appena sfuma l’ormai notissima "Meno male che Silvio c’è" - compiamo un passo avanti nella nostra battaglia di libertà».
Ad ascoltarlo in platea non c’è La Russa, c’era stamane e per scusarsi dell’assenza chiama direttamente il premier. Berlusconi intanto continua il suo brevissimo intervento (meno di un quarto d’ora) sempre puntando dritto al cuore del popolo azzurro. «Credo - scandisce - che la battaglia per l’avventura di libertà che abbiamo iniziato 14 anni fa debba avere il coraggio di fare questo passo. Credo che i programmi che nel ’94 ci hanno portato fin qua dimostrano che quello che volevamo allora non abbia bisogno di alcun cambiamento. Non c’è da cambiare nessuna parola, quello che volevamo conseguire è stato conseguito. In 14 anni abbiamo dato al Paese qualcosa di indispensabile, Forza Italia è stata è e sarà il vero baluardo della libertà e della democrazia in questo paese».
Lo conferma anche la mozione approvata dal Consiglio nazionale per acclamazione: «La storia di Forza Italia, i suoi obiettivi, le sue ragioni, la sua struttura organizzativa sul territorio si devono ritrovare nel nuovo progetto politico del Pdl, destinato a segnare per decenni la vita politica del paese, garantendo all’Italia benessere, libertà e riforme». Berlusconi ha il pieno mandato del partito per fare «le scelte e gli adempimenti» necessari in vista del congresso di marzo. La strada verso il nuovo soggetto insomma sembra segnata: nei due weekend prima di Natale, annuncia Denis Verdini, verranno allestiti in tutta Italia 10mila gazebo per l’elezione dei delegati al primo congresso del Pdl. «Dire che non ci sono problemi sarebbe da bugiardi», ammette il coordinatore di Fi, «ma bisogna andare avanti» perché la strada del Pdl «ci è stata ordinata dagli elettori e in politica non si può disattendere l’indicazione degli elettori: le nostalgie non servono, occorre determinazione».
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