E' stato firmato ieri in Provincia il protocollo d'intesa per l'istituzione del Forum provinciale dell'immigrazione.
Uno strumento che, nelle intenzioni dell'assessore ai servizi sociali Paola Gazzolo, dovrebbe «valorizzare le istanze dei cittadini stranieri».
Il forum provinciale è composto da delegati degli enti locali, componenti del consiglio territoriale sull'immigrazione, rappresentanti stranieri dei gruppi locali, terzo settore e liberi cittadini.
Si riunirà due o tre volte all'anno e si terrà in collegamento con i gruppi di lavoro di immigrati che sono nati a Piacenza, Fiorenzuola, Castelsangiovanni, Rottofreno e Borgonovo che sono le aree in cui l'immigrazione è maggiore.
Alla firma del protocollo, ieri mattina nella sala del consiglio provinciale, erano presenti i rappresentanti di associazioni di immigrati sul territorio piacentino, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, il tenente colonnello Edoardo Cappellano per i carabinieri, Francesco Ramunni, della prefettura e Elisa Cavazzuti dell'Ausl. Al tavolo dei relatori l'assessore comunale ai servizi sociali, Giovanna Palladini, il suo collega alla Provincia, Paola Gazzolo, Angelo Mussi, assessore ai servizi sociali di Fiorenzuola e Fernanda Cerri, assessore ai servizi sociali di Rottofreno.
La firma del protocollo, come si è detto, si è resa necessaria per affrontare al meglio il massiccio arrivo di immigrati nella nostra provincia dal '99 (erano il 2.5% della popolazione) ad oggi (sono il 10%).
Secondo l'ufficio statistiche della Provincia nel distretto di ponente (Castelsangiovanni, Borgonovo, Rottofreno) gli immigrati, fra Ue ed extra Ue, nel 2007 erano 7mila e 510 (il 10.2% della popolazione). Nel distretto di levante (Fiorenzuola) erano invece 8mila e 763, ovvero l'8.2% della popolazione. In provincia di Piacenza sono 28mila e 435, il 10.1% della popolazione.
Nicola Di Pirro, presidente della cooperativa Interculturando, ha spiegato ieri il lavoro che attende questo forum interculturale.
«Il Forum - ha detto Di Pirro - serve da raccordo fra le istituzioni e i gruppi locali di immigrati. La Provincia ha stabilito un piccolo budget per lo sviluppo associativo di ogni singolo gruppo locale che per lo più serve a coprire le spese di un mediatore culturale. I gruppi locali elaborano proposte che poi vengono presentate al forum».
I bisogni che sono emersi dai gruppi locali di immigrati sono quelli di migliorare la comunicazione, imparare la lingua, trovare una casa e un lavoro e reperire luoghi di aggregazione, realizzare feste ed eventi sportivi.
Fernanda Cerri, assessore alle politiche sociali del Comune di Rottofreno, ieri ha raccontato come sta procedendo l'esperienza del gruppo di lavoro nel suo ente. Afferma: «Nel nostro territorio ci sono soprattutto magrebini e ivoriani. Abbiamo un gruppo di lavoro che riunisce ogni 15 giorni. I problemi più sentiti sono quelli della casa e della lingua. Il primo è difficilmente risolvibile perché ci vogliono molti soldi e i fondi a disposizione sono pochi. Per quel che riguarda la lingua, abbiamo organizzato un corso finanziato dalla Provincia». Conclude: «E' vero che i fondi sono pochi, ma io non sottovaluterei l'importanza della conoscenza reciproca e dei momenti aggregativi. Anche con pochi fondi si può fare tanto».
Paolo Pergolizzi, LIBERTA' del 09/11/2008
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