La Fondazione di Piacenza e Vigevano si conferma come la più forte alleata del Politecnico di Milano, sezione di Piacenza.
La prova tangibile di un'attenzione storica da parte dell'istituto di via Sant'Eufemia è arrivata ieri con la firma della convenzione fra l'ente piacentino, rappresentato dal presidente Giacomo Marazzi e l'ateneo, per il quale erano presenti il rettore Giulio Ballio e il professor Renzo Marchesi.
A rafforzare quest'azione positiva anche il rinnovo di una seconda convenzione quinquennale, stavolta tra Politecnico e Confindustra, siglata con il presidente degli industriali Sergio Giglio, affiancato nell'occasione dal vicepresidente Gabriele Gasperini e dal direttore Cesare Betti.
E in questo intreccio virtuoso di contributi distinti ma con un solo obiettivo, affondano le radici del centro per lo sviluppo del polo piacentino. L'accordo con la Fondazione prevede un finanziamento quinquennale di 1milione e 500 mila euro a sostegno dei progetti didattici e per una cifra di pari importo il Politecnico cofinanzierà sei posti di ricercatore. Lo scopo ultimo è la formazione di laureati preparati da assorbire nel tessuto economico piacentino, esercitando anche una forza di attrazione esterna. E occorre dire che la Fondazione è attivamente impegnata per i laboratori d'eccellenza in cui ha parte il Politecnico, Musp (macchine utensili) e Leap (energia) da poco avviati, con un finanziamento complessivo - per stralci - di 2milioni e 500mila euro (i laboratori sono sostenuti anche dalla Regione Emilia Romagna). Leap e Musp operano a stretto contatto con un importante parterre di aziende locali e su progetti collettivi presentati al Miur. Un patto proficuo di pubblico e privato che apre prospettive incoraggianti. E del resto è la strategia di radicamento locale perseguita dal Politecnico, ha dichiarato Ballio, nel ringraziare per gli apporti: «In tutte le sedi locali la nostra presenza non è indipendente ma funzionale al territorio e alla ricerca» e c'è una volontà di ampliare il coinvolgimento di realtà produttive locali nel campo energetico, meccanico e logistico («dove abbiamo in corso progetti»). «Piacenza? Così reagisce bene ai rischi di declino» assicura il rettore. E la prodigalità della Fondazione - che vede l'istruzione tra i suoi scopi istituzionali - ha un forte movente, spiega Marazzi, nel rafforzamento della presenza di un ateneo che svolge un ruolo primario per la ricerca, con i corsi di meccanica, ingegneria dei trasporti, architettura ambientale.
In quanto a Confindustria, il contributo di 100mila euro su cinque anni è un segno di continuità, ha dichiarato Giglio, e una tradizione che già si pensa di rinnovare per un ulteriore lustro a beneficio della ricerca e dell'innovazione, leve indispensabili alla crescita.
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