Comunicato stampaLa Fondazione di Piacenza
La notizia della recentissima conferma da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano del suo impegno nel campo della sanità, è da valutarsi in maniera estremamente positiva. La Fondazione ribadisce la sua azione a favore del territorio, certamente confermando quella che è la sua "mission", ma altresì indicando la via affinchè nuove collaborazioni su progetti mirati si realizzino tra pubblico e privato. Nel campo specifico della salute, Piacenza sconta la sua particolare situazione geografica, di città “incastrata” tra realtà sanitarie-ospedaliere di altissimo livello altresì dotate di affermati poli universitari (si pensi solo a Milano, Pavia, Parma). Il nostro Ospedale, condizionato anche da scelte logistiche non felicissime, è rimasto negli anni per così dire "sottodimensionato" garantendo certo una buona prestazione sanitaria, ma senza mai raggiungere (se non sporadicamente) livelli di eccellenza.
Ora la Fondazione di Vigevano e Piacenza, in collaborazione con la locale Azienda USL, investe in progetti “di qualità” (centro avanzato di ricerca nella cura dei tumori, avvio di scuole di specializzazione universitaria in medicina).
Che Piacenza abbia ricavato vantaggi dall’insediamento delle Università Cattolica e Politecnico di Milano, è evidente ai piu’. Non si tratta solo di far studiare i nostri figli nella nostra città, ma di sviluppare conoscenza, ricerca, collaborazione col mondo economico produttivo. La cultura porta qualità, in ogni campo. Opportunità di sviluppo per la città (agricoltura, logistica, meccanotronica, campo alimentare) sono chiaramente legate alla presenza del mondo universitario a Piacenza. I ventilati contatti con l’Università di Parma sono da considerarsi quindi positivi, ma ritengo che il nostro obiettivo debba essere quello di realizzare una autonomia universitaria per quanto riguarda la Facoltà di Medicina e Chirurgia, sulla falsariga di quello che è accaduto con il Politecnico, che ha portato a Piacenza corsi di laurea universitari specifici e non scuole post-laurea di sola specializzazione.
In merito al secondo progetto (Centro oncologico di ricerca avanzato), è condivisibile la tendenza a confermare, rimarcare e sviluppare quelle che sono le nostre competenze ospedaliere in questo campo, ma è necessario uno sviluppo piu’ organico del “soggetto Ospedale” coinvolgendo tutto il personale medico-sanitario per elevare in maniera omogenea la qualità della prestazione ospedaliera. Una particolare attenzione dovrebbe essere posta alla Traumatologia. Sempre piu’ si parla di Piacenza come snodo viario e polo logistico. Che il nostro Ospedale non sia strutturato per le emergenze che da questa posizione strategica possono derivare, è sotto gli occhi di tutti. Iniziare a lavorare per lo sviluppo ulteriore della Chirurgia e della Ortopedia traumatologica , ed il pensare se non all’avviamento di un Reparto di Neurochirurgia, almeno a costituire una Unità di Neuro-traumatologia a Piacenza, consentirebbe un reale salto di qualità per la nostra città.
Ma anche le Istituzioni devono fare la loro parte. E’ auspicabile quindi che Conferenza Sanitaria Territoriale, organo dell’Amministrazione Provinciale[, recuperi quello che è il suo ruolo istituzionale e svolga i compiti che gli assegna la legge. La Conferenza sanitaria dovrà cioè utilizzare i poteri di indirizzo e programmazione in merito ai piani sanitari locali, trasmettendo le necessità e le istanze del territorio con proprie proposte vincolanti sia alla locale Azienda USL che alla Regione Emilia Romagna. Filiberto Putzu medico-chirurgo Consigliere Comunale del Comune di Piacenza Piacenza, 12/05/04
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