Intervento di Luciano Beltrami, Presidente SVEP
Con questo intervento intendo riferire dei problemi emersi nel rapporto con la Fondazione in occasione dell'elezione dei tre rappresentanti del Volontariato nel Consiglio Generale. E' stato scritto sul quotidiano “Libertà”del 6 novembre “Fondazione: il volontariato si arrende”. Diciamo che non è andata esattamente così. Detto titolo non rispecchia la posizione che il volontariato ha assunto nei confronti della vicenda Fondazione. Abbiamo subito un torto, l'ultimo in ordine cronologico, che porta al pettine nodi ben più pesanti che molti, troppi, non hanno voluto vedere ed affrontare. Procediamo con ordine. Innanzitutto non è un privilegio né una benevola concessione di qualcuno che il Volontariato possa esprimere i propri rappresentanti (addirittura tre) nel Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La Fondazione, anzi le Fondazioni, sono un bene pubblico, la loro gestione non può essere solo un fatto privato e un esercizio bancario per far fruttificare beni da distribuire in beneficenza; sono soprattutto un soggetto qualificato del territorio che partecipa e contribuisce alla costruzione del welfare comunitario, sostenendo tutti gli attori sociali in questo compito e tra questi le associazioni di Volontariato. Crediamo fortemente che le Istituzioni e la società civile debbano garantire che la Fondazione agisca con chiarezza e trasparenza a favore della collettività. Il Volontariato nasce dalla società civile con motivazioni nobili al servizio del territorio. E' la titolarità a questa “mission” e il rispetto dell'identità sociale e politica del volontariato che ha mosso il Centro di Servizio per il Volontariato SVEP a farsi portavoce di alcune associazioni per tutelare il diritto non di questo o di quello, ma del Volontariato ad esprimere le proprie scelte in piena libertà, con la partecipazione di tutte le Associazioni iscritte nel registro Provinciale e Regionale. Tutto questo non è stato preso in considerazione: a) Non è stato dato il tempo nè la possibilità alle Associazioni per preparare in modo adeguato l'Assemblea al fine di individuare progettualità condivise, presentare candidati rappresentativi del Volontariato. Le Organizzazioni di Volontariato sono state convocate in fretta e furia dalla Fondazione pur avendo circa due mesi di tempo per la designazione dei tre rappresentanti del Volontariato in seno al Consiglio Generale. b) Inoltre non è stato possibile né al Centro Servizi del Volontariato, né alle Associazioni che l'hanno richiesto, né ai rappresentanti del volontariato membri del Consiglio Generale di conoscere l'elenco delle associazioni convocate dalla Fondazione per l'Assemblea del 4 e 5 novembre. Si è saputo al momento dell'assemblea del 4 novembre che erano 53. Ci risulta che realtà che nulla hanno a che fare con il Volontariato, e questa è stata una grave scorrettezza, hanno potuto conoscere e contattare le associazioni convocate e chiedere adesione ad una lista di candidati. c) È stato modificato, senza che il Consiglio Generale ne fosse informato, il criterio di individuazione delle associazioni iscritte al Registro Provinciale e Regionale nell'ambito socio-assistenziale e ambientale da convocare per la designazione dei rappresentanti per il Consiglio Generale, escludendone alcune e includendone altre, a discrezione di chi? d) E' stato chiesto almeno un rinvio della convocazione dell'assemblea da parte dello S.V.E.P. e poi prima dell'assemblea stessa da una petizione sottoscritta da 20 associazioni. Il Presidente ha di fatto negato il rinvio. e) Il Centro di Servizi, su sollecitazione delle Organizzazioni di Volontariato, ha chiesto il parere della Provincia e della Regione in merito alle scelte operate dalla Fondazione, circa la individuazione delle associazioni aventi diritto di voto. I pareri hanno manifestato disaccordo con la scelta della Fondazione. La Fondazione, nonostante la richiesta di rinvio e i pareri negativi della Provincia e della Regione ha proceduto ignorando la posizione del Volontariato e delle Istituzioni. Ma allora chi è il garante dei diritti delle associazioni di volontariato? Un “assordante silenzio” ha fatto seguito all'esito dell'Assemblea, segno evidente che i giochi sono fatti: “chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato”. Da tale vicenda emerge un atteggiamento svalutante rispetto alla presenza e al lavoro del Volontariato, che comunque intende continuare ad essere soggetto politico e sociale autonomo e rivendicare maggior rispetto da parte di tutte le Istituzioni, a partire dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Chiediamo al Presidente della Provincia e al Sindaco del Comune capoluogo un chiaro ed inequivocabile pronunciamento in merito alla vicenda.
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