I ventidue consiglieri designati da vari enti e realtà sociali hanno scelto, tecnicamente si dice cooptato, i piacentini Luigi Cavanna e Giorgio Reggiani, e il vigevanese Roberto Bellazzi. E Vigevano conquista un consigliere in più rispetto ai quattro iniziali. Sembra rimanere un blocco sul nome del presidente Luigi Cavanna, primario oncologo (già nel precedente consiglio) è stato l'unico a raggiungere l'en plein dei voti. L'avvocato Giorgio Reggiani, che fu sindaco di Travo, è una new entry (ha ricevuto un largo consenso con 20 voti) come pure Roberto Bellazzi, medico chirurgo vigevanese, che ha prevalso, con 12 preferenze su Sandro Molinari (11), rimasto escluso insieme a Felice Fortunato Ziliani e a Giovanni Ambroggi. Ora il parlamentino è al completo e sarà chiamato ad eleggere, il 7 marzo prossimo, il nuovo presidente della Fondazione. (omissis) La Fondazione ha un patrimonio ragguardevole (800 miliardi di vecchie lire) e, in tempi di scarsi trasferimenti dello Stato, appare a molti come una “cassaforte” fondamentale per garantire liquidità ai grandi progetti sulla città. Detto questo, la prima evidenza che salta all'occhio è che Vigevano ha conquistato un consigliere in più rispetto ai quattro che aveva, oggi sono cinque. E la città lombarda si porta a casa una vera vittoria. Con il 12 per cento del patrimonio è arrivata ad avere il 20 per cento della rappresentatività, forse spuntata su qualche divisione di troppo dei piacentini in vista dei giochi ancora apertissimi per la presidenza. (omissis) Chi vede favorito l'imprenditore Giacomo Marazzi, amministratore delegato di Cementirossi, sostenuto in primis dalla Camera di Commercio. Chi lo nega, per spingere l'acceleratore sul docente Giancarlo Bianchini, presidente Assofa, preferito dal volontariato. Gli altri nomi emersi dal calderone delle indiscrezioni sono quelli dell'imprenditore Augusto Rizzi e ancora del presidente uscente Gian Carlo Mazzocchi.
|