da www.Corriere.it
Prime indiscrezioni sulla Finanziaria che verrà presentata ufficialmente in serata al Consiglio dei ministri. E prime proteste delle categorie sulle modifiche imposte al regime fiscale nel disegno di legge di bilancio realizzato dal governo.
ENTITA' DELLA MANOVRA - La manovra avrà un peso complessivo di circa 24 miliardi di euro e non conterrà la prevista riduzione dell'Irpef, che sarà oggetto di un apposito disegno di legge che, a questo punto, non sarà varato prima del 2005. GLI IMPEGNI PROGRAMMATICI - L'articolo 1 del disegno di legge (ddl) prevede che per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007, le maggiori entrate rispetto alle previsioni derivanti dalla normativa vigente «sono interamente utilizzate per la riduzione del saldo netto da finanziare, salvo che si tratti di assicurare la copertura finanziaria di interventi urgenti ed imprevisti necessari per fronteggiare calamità naturali, improrogabili esigenze connesse con la tutela della sicurezza del Paese, situazioni di emergenza economico-finanziaria ovvero riduzioni della pressione fiscale finalizzate al conseguimento degli obiettivi indicati nel Documento di programmazione economico-finanziaria». Inoltre il limite del 2% sull'incremento delle spese per le amministrazioni varrà per ciascuno degli anni 2005-2007, in relazione alla previsioni aggiornate indicate nella Relazione previsionale e programmatica dell'anno precedente. È quanto afferma l'articolo 2 della bozza della Finanziaria. Il «tetto» - è scritto espressamente - servirà «per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti dall'Unione Europea». La bozza indica anche esclusioni alla regola del 2%. Non vale per «prestazioni sociali in denaro connesse a diritti soggettivi», come le pensioni. Saranno esentati «gli organi costituzionali», che vanno dal Parlamento alla Presidenza della Repubblica, dalla Corte Costituzionale al Consiglio Superiore della Magistratura. Inoltre il limite non vale per i trasferimenti all'Unione Europea e per «gli interessi sui titoli di Stato». Vengono inoltre escluse le spese connesse ad accordi internazionali e a limiti d' impegno già attivati per l'ammortamento dei mutui». RIEQUILIBRIO FISCALE - Due sembrano i caposaldi sul fronte dell'incremento delle imposte. Da un lato dovrebbero essere rivisti al rialzo i cosidetti studi di settore validi per individuare il reddito dei lavoratori autonomi, dall'altro dovrebbero essere aumentate le rendite castastali per le zone di pregio. Inoltre verrebbe istituita una polizza assicurativa obbligatoria sui fabbricati contro le calamità naturali. IMPOSTE LOCALI IN CRESCITA - Per venire incontro al calo dei trasferimenti verso gli enti locali per il 2005 dato che il complesso delle spese correnti e delle spese in conto capitale delle Regioni «non può essere superiore al corrispondente ammontare di spese dell'anno 2003 incrementato del 4,8%» mentre per il 2006 e il 2007 si applica la percentuale d'incremento del 2%, viene lasciata mano libera a questi ultimi per incrementare le tasse. Le regioni quindi potranno incrementare l'addizionale Irpef, il bollo auto e i ticket sanitari, mentre i comuni potranno aumentare l'Ici. UNA TANTUM - Anche quest'anno una parte della manovra è affidata a misure temporanee. Sono infatti sette i miliardi di euro di misure una tantum previste dalla finanziaria 2005 deriveranno in gran parte da operazioni di natura finanziaria su patrimonio immobiliare pubblico. Tra le misure allo studio del governo c'è infatti un nuova cartolarizzazione immobiliare (ovvero una scip 4 dopo il lancio atteso per fine anno di scip 3), la messa a punto di un nuovo fondo immobiliare (con la formula di quello in rampa di lancio per quest'anno, se l'operazione avrà successo) e una accelerazione delle vendite dirette di immobili. DISTRIBUZIONE DELLA SPESA - Novità anche sul fronte della distribuzione della spesa. Per favorire l'attivazione di fondi comunitari in favore delle aree depresse i ministeri dovranno destinare al Mezzogiorno «almeno il 30% della spesa ordinaria in conto capitale» e dovranno fornire specifiche direttive per far sì che si adeguino a questa regola anche le società controllate direttamente o indirettamente. Inoltre la bozza del disegno di legge prevede che pur mantenendo inalterati a 7.900 milioni di euro i fondi per le aree sottoutilizzate dell'intero territorio nazionale, in pratica il sud e le isole, sia possibile una diversa rimodulazione della spesa con un decreto del ministero dell'Economia. PROTESTE - Non mancano le prime voci critiche relative alle indiscrezioni sulla manovra. «Non siamo contrari alla manutenzione degli studi di settore. Ma è inaccettabile che a priori se ne stabilisca il gettito per le casse dello Stato. In questo modo si finirebbe per introdurre surrettiziamente una tassa sul lavoro autonomo, una sorta di nuova "minimum tax", alterando il principio che ispira il funzionamento degli studi e demolendo il patto tra contribuenti e Amministrazione finanziaria» così il segretario generale di Confartigianato, Guido Bolaffi, commenta la misura che sará inserita in Finanziaria sulla manutenzione degli studi di settore. Critiche arrivano anche dalla Confedilizia secondo la quale «A questo punto il catasto come strumento oggettivo di accertamento dei redditi può anche essere abolito. Contro questo stravolgimento della sua funzione ci sarà ricorso alla Corte Costituzionale». La conferazione del settore edile non risparmia anche la polizza obbligatoria anticalamità, ironizzando «forse, al Ministero non sanno che i proprietari di immobili urbani pagano già fra i 100 e i 150 milioni di euro all'anno per essere difesi dalle calamità.Sono misure che determineranno un'ulteriore tensione sul mercato della locazione, provocando un aumento dei canoni». CURIOSITA' - Nel ddl sono presenti come ogni anno interventi curiosi. Come ad esempio, l'aumento dei bolli dei processi, la possibilità per lo stato di vendere le automonili sequestrate dopo 2 anni dal sequestro. Per incrementare lo sviluppo di Internet si prevede invece uno sconto di 50 euro a persona, che salgono a 75 nelle regioni del sud per chi decide di passare ad una linea ad alta velocità come fibra ottica o Adsl. Voci e smentite anche sul delicato tema degli affitti: si è ipotizzata una tassazione separata sui redditi da locazione: l'aliquota inizialmente indicata al 12,5% potrebbe invece essere, secondo alcune voci, del 18,5-19% e potrebbero a queste essere equiparate le rendite finanziarie. Entrambe le ipotesi sono state a più riprese smentite dal Tesoro.
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