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Federalismo demaniale, ecco il tesoro dei piacentini
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Arrivano i nostri.
Edifici (e tesori) appoggiati sul suolo piacentino e quindi prima di tutto "nostri".
L'approvazione in consiglio dei ministri del decreto sui trasferimenti dei beni dallo Stato agli enti locali potrebbe consegnare entro sei mesi al Comune di Piacenza una dote di tutto rispetto, nella quale però non spiccano ancora palazzo Farnese e Bastione Borghetto.
Con un'inedita alleanza tra Lega e Italia dei Valori, un Pd diviso e l'astensione dell'Udc, il federalismo fiscale debutta e promette rivolgimenti.
Ma tutti da valutare, avverte il vicesindaco Francesco Cacciatore (Urbanistica) impegnato proprio sulla delega ai beni demaniali (da non confondere con le aree militari dismissibili).
Insomma, niente fretta.
Bisognerà vedere l'elenco delle pertinenze, nella piena disponibilità del Comune di Piacenza dovrebbero tornare - anche se in tempi diversi - la caserma Alfieri di via Benedettine, la caserma De Sonnaz di via Castello, l'ex panificio militare di via Benedettine, inclusi gli alloggi militari dismessi, la caserma Cantore sullo Stradone Farnese, la caserma Dal Verme sempre di via Benedettine.
E poi ecco nel limbo le "perle" di Bastione di Porta Borghetto, la ex rimessa locomotori di Piacenza-Bettola vale a dire il capannone firmato da Berzolla a Barriera Roma, palazzo Farnese, dei quali va chiarita la loro posizione.
Più modesti, ma non meno centrali nella vita della città: Torrione Fodesta, il bel palazzo ex Ufficio Iva (Registro) di via Borghetto.
Il vicesindaco, in contatto con il sindaco Reggi, ieri ha seguito da vicino l'evolversi delle notizie sul decreto.
«Aspettiamo la pubblicazione, è un provvedimento che può avere un interesse particolare per la nostra città - conferma Cacciatore - ma in questa prima fase sono esclusi i beni storici, dal Bastione al Farnese».
I beni invece più trasferibili sarebbero quelli destinati ad una cessione a privati, per far cassa e ricoprire disavanzi dello Stato e degli Enti locali, con una ripartizione che dovrebbe garantire il 75 per cento degli introiti ai Comuni e il 25 per cento allo Stato.
Certo, la fantasia corre.
Prendiamo Bastione Borghetto, peccato che sia fuori da una cessione o da una valorizzazione, anche se non è scontato che sia facile farlo vivere.
L'Agenzia del Demanio chiedeva 185mila euro annui di affitto e anche il Pd per riaprire il Bastione in occasione della sua festa ha dovuto pagare profumatamente.
«Si tratterà, a tempo debito, di trovare risposte che ne consentano una apertura al pubblico tenendo insieme funzioni di tipo ricreativo e sociale» argomenta Cacciatore.
«Più interessante e vicina è la bella partita da giocare per una rivitalizzazione dell'area intorno a via Benedettine, con le caserme Alfieri, l'ex panificio militare e la caserma Dal Verme».
Qui si pensa ad un mix di commerciale, residenziale e servizi.
Prendiamo la caserma Jacopo dal Verme, si trova in via delle Benedettine, angolo via Trebbiola (16.400 mq) e fu officina per le carrozzerie dei carri armati.
Da otto anni a questa parte il cortile (2.350 mq) è diventato un pubblico parcheggio inghiaiato (70 posti) previo accordo tra Comune e ministero delle Finanze.
Le previsioni di piano regolatore prevedevano anche uffici amministrativi a un passo dall'area del nuovo tribunale.
Bella pure la Caserma Alfieri - 70.200 mq - tra via Benedettine e via Abbondanza, ricomprende alloggi che, in passato, furono sempre esclusi da ipotesi di alienazione, con ex panificio militare annesso abbandonato e malmesso, realizzato nel ‘900.
Altra sfida, ma non dietro l'angolo, è il capannone del Berzolla (vincolato), nell'area del piano di caricamento militare a Barriera Roma che si estende su 13.200metri quadrati vicini allo scalo ferroviario, sistemazione utile proprio per la funzione originaria che aveva il piano di caricamento: la movimentazione di materiali e mezzi militari su binari. Per il capannone si era ventilata una funzione museale.
La caserma De Sonnaz di via Castello, già palazzo Scotti di Sarmato e poi sede del Distretto militare è un edificio (6.250mq) di pregio, con 150 posti auto all'interno, campi da tennis e buone condizioni di manutenzione, pur essendo vuoto da anni. Ci fu chi propose, a suo tempo, una sede per l'Archivio di Stato o per gli uffici fiscali.
Oggi è molto più probabile un destino a residenza, dopo cessione sul mercato.
Patrizia Soffientini, Libertà del 21/05/2010
Il decreto
Un'operazione per far cassa contro i debiti
Ieri il consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva (su proposta dei ministri Tremonti, Bossi, Calderoni, Fitto e Ronchi) il decreto legislativo concernente l'attribuzione a Regioni ed Enti locali di un loro patrimonio, in attuazione dell'articolo 19 della legge n. 42 del 2009. Si tratta del primo decreto legislativo di attuazione della legge sul federalismo fiscale. Il testo approvato recepisce i pareri espressi dalla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale e dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Oggetto dell'attribuzione a Regioni ed Enti locali sono i beni del demanio marittimo, idrico, gli aeroporti di interesse regionale o locale, le miniere e gli altri beni immobili dello Stato e i beni mobili ad essi collegati. Sono comunque esclusi dall'attribuzione: i fiumi e i laghi di ambito sovraregionale, salvo per questi ultimi che vi sia intesa tra le Regioni interessate; i beni della Difesa e i beni culturali, nei termini già previsti dalla normativa vigente.
I beni attribuiti al patrimonio disponibile degli Enti territoriali possono essere alienati solo dopo la loro valorizzazione attraverso le varianti allo strumento urbanistico.
I beni trasferiti agli enti territoriali possono, dopo l'approvazione delle varianti urbanistiche, essere conferiti ad uno o più fondi comuni di investimento immobiliare, con cadenza biennale possono essere attribuiti ulteriori beni.
Le maggiori risorse derivanti a Regioni ed Enti locali dall'alienazione o dalle quote dei fondi immobiliari saranno destinate, per il 75 per cento, alla riduzione del debito dell'ente, e per la parte residua alla riduzione del debito statale.
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pubblicazione: 12/05/2010
aggiornamento: 30/05/2010
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