di Margherita De Blanc
È tempo di grandi manovre, di iniziative finalizzate a scongiurare il referendum, se ci sarà. Lavorano in molti, alacremente, nei due Poli, per vedere se e dove si può trovare una convergenza per modificare la legge sulla fecondazione artificiale, che abbia prospettive di successo. Riunioni, mini vertici, scambio di telefonate tra personaggi politici e tecnici della provetta interessati a collaborare. Qualcuno ha già pronto il suo disegno di legge (i forzisti Antonio Tomassini, presidente Commissione Sanità in Senato, e Laura Bianconi), nel centrosinistra un personaggio di spicco, Giuliano Amato, ha annunciato di voler trovare un compromesso con i cattolici della Margherita. Si muove sempre più determinata Stefania Prestigiacomo, ministro per le Pari Opportunità. Ieri ha incontrato il premier Berlusconi, per esporgli le difficoltà e rendersi conto come e se continuare la sua opera di tessitura nella maggioranza. E poi c' è l' iniziativa di Dorina Bianchi, Udc, relatrice del testo sulla procreazione quando la normativa ha mosso i primi passi alla Camera. Chiede al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, di rivedere le linee guida, in particolare revocare il divieto della diagnosi preimpianto sugli embrioni, che non era previsto ed è stato aggiunto dopo.
La prospettiva del referendum è stata dunque una sferzata per le forze politiche contrarie. I punti contestati, attorno ai quali si discute, da una parte e dall' altra, sono più o meno gli stessi, con diverse sfumature. Si vorrebbe ripristinare la possibilità per le coppie non sterili, quindi portatrici di malattie genetiche come la talassemia, di sottoporre i frutti del concepimento, gli embrioni, all' analisi che permette di individuare quelli malformati. Si cerca inoltre il modo di aggirare il divieto del congelamento degli embrioni proponendo - sia Amato sia Tomassini - di crioconservare gli ootidi, cioè gli embrioni in fase precocissima. Un compromesso che potrebbe non scandalizzare almeno una parte dei cattolici. La fecondazione eterologa, cioè la possibilità di utilizzare gameti di donatori, ora vietata, è un terreno sul quale nessuno si avventura con proposte concrete nonostante la Prestigiacomo abbia dichiarato di non essere sfavorevole e Giuseppe Palumbo, Forza Italia, presidente commissione Affari Sociali alla Camera, le sia molto vicino. Tomassini, Palumbo e Prestigiacomo si sono visti tre giorni fa per individuare una linea comune. Ognuno ha le proprie idee. C' è la volontà di modificare la legge, ma per vie differenti. Quella più logica sembra imbastire un progetto condiviso, lavorando sul progetto Tomassini-Bianconi.
Tace Sirchia. Dal suo ministero sono uscite le linee guida che hanno scatenato la polemica sul no alla diagnosi preimpianto, considerata strumento di eugenetica. Eppure un anno e mezzo fa, quando la legge era tutta da fare, il ministro si era addirittura mostrato non del tutto negativo sull' eterologa nominando un gruppo tecnici che imbastisse una proposta.
La proposta Amato, anticipata dal Riformista, piace a metà. Prestigiacomo: «Mi trovo d' accordo. Mi fa piacere che una parte della sinistra sia a favore della soluzione parlamentare piuttosto che sul referendum. Un' apertura importante». I Ds: «Temi come la fecondazione assistita vanno lasciati ai cittadini», commenta Lanfranco Turci, tesoriere del Referendum. I Radicali: «Un' operazione di palazzo contraria alla volontà popolare. Ci opporremo in ogni modo», risponde il segretario Daniele Capezzone.
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