E si è arrivati inevitabilmente al punto (dolente). Servono denari per accendere la complessa "macchina" organizzatrice dei progetti piacentini per l'Expo 2015.
L'ultimatum, se così vogliamo defnirlo, è stato lanciato da Silvio Ferrari, presidente Ats.
Mezzo milione pro-quota Chi mette questo contante? Dopo l'esborso di mezzo milione di euro equamente diviso per acquistare la Piazzetta Piacenza da parte di Comune, Provincia, Camera di Commercio, Fondazione, ora si tratta di andare avanti a sostenere l'impresa, servono i fondi quantificati grosso modo in due milioni di euro. Anche questi da ripartire pro-quota di circa mezzo milione a testa fra tre Enti e l'istituto di via Sant'Eufemia, diversa però è la posizione della Fondazione che agisce privatisticamente e dovrebbe convergere con 350 mila euro visto che altri 150 mila li impiega in progetti culturali già avviati ma sempre sinergici ad Expo.
resa dei conti La resa dei conti, in senso letterale, è stata sollecitata due giorni fa da Ferrari, presidente dell'Ats Piacenza Expo 2015, per lettera (e. mail) al sindaco Paolo Dosi, al presidente della Provincia Massimo Trespidi, al presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti. La lettera - riassume lo stesso Ferrari - non dà scadenze, ma parla di risposta scritta "urgente", perché solo in caso affermativo da parte delle istituzioni si potrà avanzare nell'impresa, riconvocando subito dopo l'assemblea di Ats Expo per renderla edotta. Quindi Ferrari potrà organizzare la fase due, quella più operativa. I tempi sono durissimi, è cosa nota, il Comune arranca nella chiusura di un bilancio che vuol salvare i servizi essenziali ma che è in debito d'ossigeno sulle risorse. Si vedrà cosa è possibile mettere in campo.
malumori La questione è comunque pressante e certi malumori sono emersi nell'ultima assemblea della Associazione temporanea di scopo (vi aderiscono le forze economiche). «Ho aggiornato l'assemblea presentando il cronoprogramma dei prossimi tre mesi e riassumendo cosa è partito a maggio» . Ma il vero rebus sono le risorse: «A suo tempo - spiega il presidente dell'Ats - sull'impegno economico previsto le istituzioni si sono espresse con cifre che hanno comunicato in modo informale, ma in un certo senso anche ufficiale, e parlo della provvista per sostenere il progetto Piacenza per Expo». Si era detto di mettere in cassa il mezzo milione di euro pro-quota, inoltre Camera commercio e Fondazione avrebbero potuto dare anche di più su iniziative singole di particolare interesse. Ma come immettere i nuovi fondi, vista la difficoltà materiale e tecnica della fase uno, quando fu acquistata la piazzetta?
commissione tecnica «E' stata costituita una commissione tecnica che si è incontrata tre volte - prosegue Ferrari - in quanto Comune, Camera di Commercio e Provincia per elargire denari pubblici sono soggetti ad una procedura pubblica. Gli Enti stanno definendo una modalità che mi auguro sia comune a tutti e tre con un format preciso». Da qui la lettera per chiarire al più presto e in modo ufficiale, le disponibilità e le modalità da seguire. «La macchina operativa è a punto e pronta per partire. Ma non la faccio partire - avverte Ferrari - se non abbiamo la tranquillità di una copertura economica, ci sono professionisti che devono lavorare». E il tema riguarda pure il sostegno dei progetti che saranno individuati e scelti fra le 130 idee inviate ai vari tavoli da associazioni, privati, cittadini. Anche qui è necessario che ci siano procedure pubbliche (bandi). «C'è tempo per fare bandi specifici» afferma fiducioso Ferrari. Mentre i progetti autofinanziati sono di fatto promossi, sugli altri ve ne sono alcuni «talmente unici» si fa notare, che saranno adottati senz'altro, previa selezione di Ats, il via-libera e poi la messa a bando per la migliore offerta esecutiva.
Patrizia Soffientini LIBERTA' 29/05/2014
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