Bonifica ex Acna, sentenza rinviata al 21 marzo 2012. Giovedì scorso il tribunale amministrativo regionale di Parma ha fissato per quel giorno il dibattimento di merito di tre ricorsi (accorpati tra loro visto l'argomento comune) presentati da Trade Park e Porta Borghetto contro le ordinanze del Comune che prima hanno revocato l'autorizzazione alla prosecuzione dell'intervento di risanamento del terreno e poi imposto la messa in sicurezza dell'area. Nel dettaglio, Porta Borghetto si era rivolta al Tar per due questioni: una legata alla ripristino del colatore Fodesta, l'altra alla revoca del permesso per proseguire con la bonifica, chiedendo la presentazione di una nuova fideiussione che garantisse la proroga dei lavori. Documento indispensabile secondo il Comune, non secondo la società allora proprietaria di parte dell'ex Acna. Proprio quest'ultima è la vicenda da cui è partito il contenzioso più duro, che di fatto ha paralizzato la lottizzazione. Il terzo ricorso accorpato e discusso nel merito a marzo 2012 è stato presentato da Trade Park, società che nel frattempo è subentrata a Porta Borghetto nella proprietà dell'area. Il Comune aveva imposto la messa in sicurezza del sito, trovando però l'avversità della controparte, che si era rivolta al tribunale. Trade Park ha rinunciato alla sospensiva e attenderà come Porta Borghetto il giudizio di merito. Giovedì scorso il Tar ha anche emesso una sentenza su uno dei tanti ricorsi legati a questa complicata vicenda. Il 19 aprile 2011 Porta Borghetto si era vista recapitare un'ordinanza per la messa in sicurezza dell'area, poi il Comune aveva scoperto il passaggio di proprietà a Trade Park e l'aveva revocata. Il ricorso contro il provvedimento della società si era quindi trasformato in uan richiesta di risarcimento danni. "Considerato che nelle more del giudizio l'amministrazione comunale ha revocato l'atto oggetto di impugnativa (limitatamente alla parte ricorrente) - recita la sentenza - e che, ad avviso del Collegio, la sopravvenuta determinazione dell'amministrazione locale si presenta pienamente satisfattiva dell'interesse azionato e, quindi, tale da giustificare una declaratoria di cessazione della materia del contendere e che va inoltre respinta la domanda risarcitoria, nessun danno essendo stato provato dagli interessati, e infine che le spese di lite seguono la soccombenza dell'amministrazione comunale, la quale aveva erroneamente individuato i ricorrenti quali destinatari dell'ordine di messa in sicurezza dell'area ex Acna, il Tribunale amministrativo regionale così provvede: quanto alla domanda di annullamento dell'atto impugnato, dichiara cessata la materia del contendere e quanto all'istanza risarcitoria, la respinge. Condanna il Comune di Piacenza al pagamento delle spese di lite, nella misura complessiva di 2mila euro, oltre agli accessori di legge". IL COMUNICATO DI CALMETTA L'avvocato Paolo Francesco Calmetta, legale di Porta Borghetto, ha inviato un comunicato relativo al pronunciamento. "Con sentenza 310/2011 - si legge - il Tar di Parma ha condannato il Comune di Piacenza alle spese giudiziali ed ha dichiarato la sua soccombenza riguardo all'illegittimità dell'ordinanza contingibile ed urgente numero 323 del 19 aprile 2011 nei confronti di Porta Borghetto. L'ordinanza impugnata riguardava la bonifica e la messa in sicurezza dell'area ex-Acna. L'illegittimità della stessa peraltro era già riconosciuta dalla stessa amministrazione comunale in sede di revoca spontanea dei provvedimenti alla fine di luglio 2011. Porta Borghetto vede confermate le proprie tesi riguardo al difetto di legittimità dell'operato dell'amministrazione comunale riguardo alla bonifica dell'Area ex-Acna e riscontra con piacere l'accoglimento delle proprie tesi da parte del giudice amministrativo, attendendo con serenità l'esito degli altri giudizi pendenti, la cui conclusione avverrà non prima del 21 marzo 2012 (data della prossima udienza). Porta Borghetto - prosegue la nota - auspica che il Comune annulli in autotutela gli altri provvedimenti emanati ed impugnati, oggetto dei giudizi ancora pendenti, in particolare la revoca dell'autorizzazione alla bonifica. A questo proposito sia l'assessore Carbone che il sindaco avevano proclamato alla stampa che avrebbero annullato le ordinanze non appena avrebbero avuto conoscenza che Porta Borghetto avesse pagato il premio per il prolungamento della garanzia fideiussoria a favore del Comune fino al 31 dicembre 2011. Il Comune già da maggio ha copia della ricevuta di pagamento emessa da Sace a Porta Borghetto concernente tali premi, pagamento effettuato durante il mese di marzo 2011, e sa bene, quindi, che non ci sono ostacoli di sorta a mantenere quanto promesso pubblicamente alla popolazione. Forse questo potrebbe limitare i danni che dovrà pagare il Comune a Porta Borghetto all'esito dei giudizi e potrebbe riprendere il filo conduttore del dialogo con i privati proprietari per terminare una bonifica che i privati stavano facendo ed il Comune, intervenendo illecitamente, ha fermato senza prospettive di ripartenza". Michele Rancati
da LIBERTA' del 17/09/2011
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