Si accende la battaglia legale sull'ex macello di via Scalabrini. Le ditte che avevano avuto in appalto i lavori di restauro dell'area dove sorgerà l'Urban Center hanno fatto ricorso in questi giorni contro il Comune rivolgendosi al Tribunale di Piacenza per un “accertamento tecnico preventivo”, ossia uno strumento peritale previsto dal codice di procedura civile, al fine di attestare i lavori effettivamente eseguiti al macello. Una causa che trae origine dal contenzioso in corso con il Comune già da aprile, quando il cantiere si fermò (v. Libertà del 30 giugno) perché gli operatori - le ditte romane Donati (capogruppo di una cordata con Tirrena Lavori e Dema Costruzioni) e Soved - decisero di recedere dal contratto d'appalto ravvisando motivi di contestazione (sulle modalità di lavoro, a quanto pare, e su alcuni prezzi a base d'asta). Ne seguì la diffida ad adempiere (pena la risoluzione del rapporto contrattuale in essere) inviata a stretto giro di posta dal Comune a cui non è andato granché a genio vedere interrompersi bruscamente lavori già in stato di buon avanzamento (i due terzi, si disse). Tutto è rimasto sin qui bloccato e i segnali indicano un radicalizzarsi della lite. Il ricorso di questi giorni è stato presentato sia da Donati sia da Soved, al fine, da quanto si è appreso, di accertare quanti siano i lavori effettuati da ciascuna delle due ditte secondo i rispettivi ambiti di competenza (rispettivamente: 3° e 4° stralcio 1° lotto e 2° stralcio). Il Comune, dal canto suo, non indietreggia dalle sue posizioni, per questo la giunta ha deciso (il 3 agosto) di tutelarsi contro il doppio ricorso costituendosi in giudizio, considerando «necessario», si legge nelle delibere, «resistere già nell'attuale fase alle richieste» dei ricorrenti, dal momento che «il tipo di accertamento richiesto prelude, solitamente, alla successiva proposizione di causa di merito». A Palazzo Mercanti, proprietario dell'ex macello, preme riuscire a proseguire i lavori nei tempi più celeri possibili in modo da limitare al massimo ritardi ed eventuali danni. «Lo sforzo», disse a fine giugno l'assessore alle opere pubbliche, Ignazio Brambati in uno stringato commento, «è di avere tutto pronto per l'autunno 2006 come previsto». Nel bel complesso di archeologia industriale di via Scalabrini troveranno spazio l'Urban Center (sede degli ordini professionali), la facoltà
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