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Estate a Passo San Pellegrino
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Passo San Pellegrino è un ampio valico alpino di interesse turistico, dista circa 11 km. da Moena, e segna il confine del Trentino con la provincia di Belluno.
Partenza in estate per numerose escursioni, sia sul versante della Costabella e del Gruppo dei Monzoni che verso l'area del Col Margherita e di Cima Bocche (con interessanti camminamenti e trinceramenti risalenti all'epoca del primo conflitto mondiale), in inverno l'area sciistica che qui si sviluppa è dotata di moderni impianti di risalita e tracciati di varia lunghezza e difficoltà.
La ricettività alberghiera è di 1000 posti letto circa, con accesso diretto alle piste (d'inverno) ed ai sentieri (d'estate).
Consigliabile l'Hotel Costabella della famiglia Prandi : gentilezza, riservatezza, tranquillità.
D'estate sono aperti una panoramica seggiovia verso Costabella ed una funivia verso Col S.Margherita.
Quest'ultima, progettata da Pininfarina permette di salire da quota 1900 a quota 2513 mt.
Fu a partire dalla fine del 18° secolo che il Passo San Pellegrino diventò meta popolare dei viaggiatori alpinisti del Grand Tour.
In quegli anni il geologo francese Déodat Gradet de Dolomieu aveva dato il suo nome alle Dolomiti; grazie all’importanza che in quegli anni raggiunsero gli studi in campo geologico l’Ospizio del Passo iniziò ad accogliere ricercatori e naturalisti provenienti da tutt’Europa, attratti dal ritrovamento di minerali.
Di origine vulcanica, il Gruppo del Monzoni nasconde l'aurea Pirite, la verdastra Vesuviana e le Geule, sassi rotondi al cui interno brillano i cristalli.
Dopo la prima guerra mondiale, il Passo iniziò ad attirare i primi Turisti: l’estate godevano del fresco laghetto del San Pellegrino sulle piccole barche messe a disposizione dal nuovo Hotel Monzoni, d’inverno salivano al Passo camminando sulle pelli di foca; solo a partire dagli anni 50 nascono i primi impianti di risalita: il primo skilift aveva il motore di una balilla.
Le conche del Passo sono ricche di fossili e minerali : studenti di importanti università italiane ed estere continuano a salire verso il Rifugio Selle alla ricerca di reperti come fossili , stelle marine e orme di Tetrapocei, i rettili antenati dei Dinosauri.
LE CRESTE DI COSTABELLA
Un interessante itinerario percorre i luoghi in cui si svolsero gli scontri tra austriaci ed italiani durante la Grande Guerra.
Difficoltà : media.
Dislivello complessivo: mt 650
Tempo percorrenza : 5,30-6 ore
Da passo San Pellegrinio (1918 mt) si raggiunge passo Le Selle (mt 2528), e da qui si percorre
l'Alta Via Bepi Zac o Sentiero attrezzato Bepi Zac (nr. 637).
Il tracciato corre a NE lungo la cresta del Costabella, incontrando vari rilievi e vette ( Lastei, il Naso, il Dente austriaco, le Cinque Dita, Castello di Costabella, Cima Costabella (2769 mt),Testa del Principe, Sasso Costabella).
Ovunque segni dei combattimenti, resti di trinceramenti, rifugi, baraccamenti con tratti ripristinati, messi in sicurezza ed attrezzati per una piena e sicura fruizione di questo percorso storico-paesaggistico.
Anima ed artefice principale del recupero è Livio Defrancesco, grazie al quale l'alta via "Bepi Zac" è percorribile per tutta la sua interezza, dal rifugio Le Selle alla diramazione per il passo Cirelle.
Con l'aiuto di volontari Livio coltiva con capacità tecnica e passione il progetto di trasformare questo itinerario in un vero e proprio museo all'aperto.
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pubblicazione: 29/08/2004
aggiornamento: 30/08/2004
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