Dal presidente della Regione garanzie su Provincia e 118.
«La provincia di Piacenza avrà il ruolo che è giusto che abbia».
Le parole del presidente della Regione Emilia Romagna sono nette. Vasco Errani mentre tiene a battesimo la festa del Partito Democratico al Bastione Borghetto prova a spegnere le nascenti polemiche su possibili penalizzazioni del nostro territorio nel disegno della Provincia della Grande Emilia, pur senza entrare nel merito di cosa spetta a Piacenza. E la festa decolla con fair play, sotto la pioggia ma fra belle sorprese: oltre al divertissement (opere, libri e filmati) su Marilyn Monroe, una mostra sulle donne vittime di violenza, una sui Beatles, un'altra sullo sport con esposte le maglie di Gimondi e di Coppi e persino un ristorantino à la carte.
Errani insiste, dunque, sulle garanzie di un iter che andrà condiviso, esattamente come la riorganizzazione del 118, altro tema "bollente" che solleva venti di rivolta.
Poi nel suo lungo intervento in sala, spazia dalla forza di reazione post-terremoto alla grande lezione del Cardinal Martini scomparso proprio ieri, dai "grillini" che hanno in comune con Berlusconi la stessa radice «populista», alla difesa strenua della sanità pubblica contro i tagli lineari. Ma ecco le sue risposte sui temi locali.
Grande Emilia, il ruolo di Piacenza sarà salvaguardato? «Tutto il sistema deve riorganizzarsi, non c'è in questo una gerarchia territoriale. L'idea che ci siano province che rimangono in vita e province no è un errore, dobbiamo operare un riordino che sia in grado di dare efficienza e qualità ai cittadini, alle imprese e nello stesso tempo che non stabilisca nuove e insostenibili gerarchie territoriali. Piacenza ha, deve avere e avrà il ruolo che è giusto che abbia».
Si ha già un'idea su quali centri decisionali potranno essere conservati qui? «Sarebbe una sciocchezza che io mi mettessi a dire quali centri, non è questo il punto, il punto è costruire un'efficacia della funzione pubblica. Il Cal, organismo rappresentativo delle autonomie territoriali, è previsto che si riunisca e formuli una proposta, dopo verrà confrontata con la Regione e vogliamo costruirla insieme al territorio. Incontreremo dalle prossime settimane Anci e Upi, lavoreremo con grande serenità, faremo qualcosa in più di quanto previsto dal governo, dovremo operare una riforma, non una semplice riduzione dei costi che pure è un obiettivo giusto».
Come interpretare le parole dell'assessore Carlo Lusenti sull'accorpamento del 118 a Parma, una fuga in avanti? «No, magari una interpretazione giornalistica di secondo livello ha prodotto questa interpretazione, non c'è nulla di nuovo rispetto a quanto deciso con il sindaco e il presidente della Provincia a luglio, la scelta la faremo insieme mettendo al centro come primo punto la risposta ai bisogni assistenziali tanto più in un versante così delicato come è l'emergenza e urgenza. Non dobbiamo fare alcun passo indietro, ma solo passi in avanti».
Come vede lo scontro Bersani-Renzi? «Scontro, sicuri? Noi faremo le primarie per scegliere la personalità migliore per governare questo Paese, è un meccanismo di partecipazione a cui teniamo, non esistono scelte burocratiche, esistono scelte che si fanno insieme alla comunità di elettori ed elettrici che vogliono cambiare il Paese. Non è un mistero che la mia opinione sia abbastanza consolidata e me ne convinco sempre di più, l'Italia ha bisogno di uno straordinario cambiamento e credo che la personalità più in grado di garantirlo sia Pier Luigi Bersani».
Patrizia Soffientini LIBERTA' 01/09/2012
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