Ieri a Palazzo Gotico la prima riunione del Comitato Strategico rinnovato dopo gli Stati Generali
Competitività e sostenibilità sono state le parole chiave che hanno accompagnato i lavori degli Stati generali di giugno.
Le stesse parole sono state ribadite ieri pomeriggio dal presidente della Provincia, Gianluigi Boiardi, che a Palazzo Gotico ha aperto il primo incontro del Comitato strategico del nuovo "Patto per Piacenza".
Quella "cabina di regia", insediatosi ufficialmente ieri, che da qui a dicembre selezionerà dieci progetti bandiera da realizzare entro il 2020 e caratterizzanti il nostro territorio. Nel frattempo verranno definiti indicatori e criteri di scelta. Accanto a Boiardi, al sindaco Roberto Reggi e al presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Parenti (gli enti promotori) erano presenti 25 componenti del Comitato in rappresentanza delle forze sociali ed economiche locali. «Il Comitato - ha detto Boiardi - utilizzerà un metodo progressivo e interattivo per mantenere una stabilità di lavoro anche negli anni a venire».
Per il sindaco i progetti «rispondono a due condizioni: l'ambizione ma anche la possibilità di essere realizzati in tempi brevi».
E, intanto, ci sono buone notizie per l'hospice, progetto individuato con il primo Patto per Piacenza «scelto il terreno, la prossima settimana verrà siglato il protocollo d'intesa».
Deve avere «gambe e forza», secondo il presidente della Provincia, il Comitato strategico. «Bisogna individuare percorsi e traiettorie condivise per mantenere stabilità al lavoro svolto fino a ora anche in futuro» e individuare progetti all'insegna «della competitività e della sostenibilità».
«Veniamo dagli Stati Generali - ha sostenuto il sindaco Reggi - che hanno visto una grande partecipazione anche dei giovani: le loro critiche hanno dato il via a una discussione molto stimolante. Le proposte, nell'ambito dei sette assi strategici, - ha continuato - dovevano essere sì ambiziose ma anche realistiche in vista della loro realizzazione in tempi brevi. Ora i progetti sono arrivati e dipenderà da noi, dal Comitato strategico, individuare i progetti bandiera che potranno disegnare lo sviluppo del nostro territorio nei prossimi anni. Il nostro primo impegno - ha continuato Reggi - sarà quello di verificare che i progetti rispondano alle caratteristiche richieste ma anche individuare indicatori di riferimento per valutarli al meglio rendendoli più facilmente "misurabili". E per evitare di disperdere energie dovremo concentrarci su un numero limitato di progetti. Molti, del resto, potranno essere accorpati secondo filoni comuni».
Una tabella di marcia che porterà entro il prossimo mese di dicembre a individuare una decina di progetti bandiera.
Quale ruolo debba avere il Comitato strategico, in special modo nel rapporto con le istituzioni, è la domanda che si è posto nel corso dell'incontro, Sandro Busca, segretario cittadino della Cisl. «Non un super governo - ha detto - ma nemmeno un luogo del filosofeggiare. Fatico a comprendere come le cose che discutiamo qua possano in qualche modo essere patrimonio e vincolo per le istituzioni locali e per le loro realtà. Occorre - ha sostenuto Busca - un sistema di regole chiaro, una cabina di regia politica ma anche una struttura permanente che si preoccupi dei rapporti esterni, per avere la capacità di durare nonostante il cambio delle istituzioni». Altro aspetto cruciale del Piano, per Busca «è capire se banche e fondazioni possono accompagnare il percorso con il sostegno delle risorse».
Per Giovanni Ambroggi, segretario Cna, «è difficile poter pensare a una struttura più incisiva rispetto a quella attuale. L'importante da parte nostra è avere priorità condivise. Altro nodo, più che le istituzioni, potrebbero per esempio essere i soggetti privati».
Anche per Fabrizio Binelli, Legambiente «il punto forte del Comitato deve essere la condivisione di una visione del territorio. Individuata questa, i progetti bandiera altro non servono che a rendere concreta quella visione. Non credo che si possa imporre niente a nessuno, tanto meno alle istituzioni elette in base a un preciso programma. Il problema semmai è che fatico a vedere una condivisione totale nel documento sia nel rapporto ambiente-economia che solidarietà-economia».
Per Gianni Coppelli, segretario della Cgil di Piacenza sarebbe invece opportuno «che le selezioni fossero affidate a esperti esterni e non collegabili al Comitato strategico, per evitare le polemiche che seguirono le scelte del 2000».
E per Angela Cordani, Federconsumatori «sarebbe stato meglio individuare criteri e parametri prima della presentazione dei progetti». Non una risposta agli interventi ma una riflessione di Reggi ha concluso il primo incontro del Comitato strategico: «Non credo ci sia la possibilità di obbligare gli enti in maniera assoluta - ha detto - certo questa è un'importante base di riferimento. Non riesco a immaginare un percorso diverso, sono però convinto che questo tavolo sia largo e rappresentativo a garanzia che quanto deciso possa trovare applicazione».
Anche per Giuseppe Parenti «bisogna puntare su progetti che siano largamente condivisi. Questo ne rende più facile l'adozione». Il Comitato strategico è pronto a partire.
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