Sono giunte a sorpresa e sono state motivate dalla situazione di incertezza, dai ritardi da parte dei sindaci soci nel definire le strategie future e gli assetti aziendali.
Le sue dimissioni da amministratore delegato di Enìa Ivan Strozzi le ha comunicate ieri a Reggio Emilia in una conferenza stampa che per oggetto avrebbe dovuto avere, stando alla convocazione diffusa lunedì, i programmi di attività della multiutility con particolare riferimento alla realtà reggiana.
Dimissioni a sorpresa, almeno per molti, da inquadrare però tenendo presente l'appuntamento di martedì prossimo, vale a dire l'assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio 2007 e soprattutto a rinnovare il cda giunto a fine mandato.
Non è escluso che Strozzi abbia sentito tirare una brutta aria rispetto alla sua riconferma o che comunque abbia vissuto con crescente disagio la mancanza di segnali sul suo destino, risolvendosi così per il forfait anticipato. È quanto del resto lui stesso ieri ha lasciato intendere piuttosto chiaramente: «Esprimo alcune perplessità sul fatto che a sei giorni dall'assemblea di bilancio che dovrà rinnovare le cariche non c'è nessun tipo di indicazione da parte degli azionisti (i sindaci, ndr) sui nominativi dei nuovi amministratori e io non ho alcuna intenzione di passare attraverso dei "tritarcarne" politici. Sono affari dei soci scegliere chi vogliono, ma ci devono essere delle tempistiche accettabili».
Strozzi ha ringraziato «i soci reggiani, cioè i sindaci dei Comuni reggiani», ma, ha tenuto a precisare, «con una particolarità per il sindaco del capoluogo» Graziano Delrio che «è stato molto corretto, ma deve anche tenere conto del parere di tutti gli altri sindaci della provincia».
E sul punto si è dilungato spiegando che pur essendo «vero che il sindaco di Reggio Emilia detiene il 21,92% e gli altri il 17% delle azioni di Enìa», è «altrettanto vero» che, in base al vigente patto di sindacato, «per prendere le decisioni è necessaria una percentuale che Reggio da sola non è in grado di avere».
Passaggi questi ultimi che hanno fatto leggere una vena polemica verso i sindaci del sub-patto reggiano come se da loro siano arrivate le pressioni per la sua estromissione. Interpretazione che, a domanda, Strozzi ha però voluto smentire.
Ora ai sindaci dei Comuni reggiani spetta «la giusta prerogativa di individuare e scegliere il mio sostituto». L'ex ad auspica che sia «personaggio di forte spessore, con elevate caratteristiche gestionali, non commerciali o legali, con un rilevante curriculum gestionale e una personalità che possa guidare Enìa nei futuri traguardi che saranno molto impegnativi».
E in rappresentanza dei sindaci del sub-patto reggiano è intervenuto Delrio che in una nota ha espresso «un sentito ringraziamento a Strozzi che, come ad di Enìa, ha raggiunto l'obiettivo del collocamento dell'azienda in Borsa, conseguendo risultati più che positivi». Strozzi, continua Delrio, «ha affrontato il difficile compito di rafforzare le unità territoriali, ha conseguito il miglior bilancio della storia dell'azienda e ha predisposto un piano industriale che rafforza la vocazione territoriale di Enìa. Si apre ora una seconda fase, altrettanto importante, a cui la proprietà guarda con serenità e nella convinzione che Enìa sia in campo da protagonista nello scenario delle multiutility. Sarà nostro compito procedere alla nomina del nuovo cda, per il quale sono già state individuate le candidature, che corrispondono alle caratteristiche di managerialità, professionalità e competenza necessarie, e che verranno comunicate in sede di subpatto».
Strozzi era in carica dall'1 settembre 2006 e ha gestito con successo la quotazione in Borsa della società che ha unito le ex municipalizzate di Piacenza, Parma e Reggio.
Ieri ha tra l'altro annunciato che «entro l'anno verrà realizzata a Piacenza la struttura energetica di Enìa, che si chiamerà Tesa Energia».
Enìa, in una nota sui 18 mesi dell'ad, ricorda i risultati del bilancio 2007 che hanno visto la crescita dell'11% del margine operativo lordo, dell'11,6% di quello netto e del 43% dei dividendi. Le dimissioni del manager si inseriscono in un processo di integrazione che porterà, in tempi non lunghi, a un ridisegno delle aziende che erogano gas, acqua, energia e servizi ambientali nel Nord Italia. A tale proposito, in queste ore negli ambienti finanziari vengono date in fase di rilancio le ipotesi di aggregazione tra Enìa, Hera Bologna e Iride, la multiutility nata dalla fusione fra Amga Genova e Aem Torino. Nei prossimi giorni potrebbe essere siglata una lettera di intenti per un'operazione che avrebbe il 2008 come orizzonte temporale di riferimento.
Ad accreditare l'accelerazione è stato ieri anche il sindaco Roberto Reggi che, nel ringraziare Strozzi per i «buoni risultati del suo lavoro», ha auspicato ora un salto di qualità con Iride ed Hera in sinergia con Enia, per «aprire il mercato, abbassare le tariffe e migliorare i servizi erogati».
Enìa in Borsa pare avere risentito delle convulse novità di giornata. Ha chiuso in calo dello 0,83% (8,9390 euro per azione in una seduta in cui il Mibtel ha guadagnato lo 0.8%). Gustavo Roccella Libertà, 8 maggio 2008
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