Non più presidente di Tecnoborgo, lascia ogni incarico
Esce di scena Guido Ramonda, figura tra le più rilevanti dell'azienda dei servizi di Piacenza. Il chimico piemontese entra nel 1981 nell'Amnu e da allora ha accompagnato la municipalizzata della nettezza urbana nelle successive trasformazioni, in una crescita esponenziale fino agli ultimi traguardi, rivestendo vari ruoli tecnici o più politici, con una qualità professionale unica e unanimemente riconosciuta, insieme alle doti di tenacia e integrità. Ramonda è stato direttore generale di Asm, direttore generale di Tesa e poi presidente di Tesa, dal 2003 presidente di Tecnoborgo, ha traghettato nel 2004 la fusione di Tesa in Enìa con le municipalizzate di Parma e Reggio Emilia e dal 1° marzo 2005 era pure direttore della Divisione Impianti, una delle tre branche territoriali in cui si espande Enìa. Qualche giorno fa è andato a scadenza il consiglio di amministrazione triennale di Tecnoborgo, la società nata tra Enìa e Dexìa per la gestione dell'inceneritore. Ramonda, è stato sostituito alla presidenza dal giovane avvocato Elisabetta Ferrari, già consigliera di amministrazione, figura di riferimento dei Piacentini Uniti, molto vicina al sindaco Roberto Reggi. Un cambiamento forse nell'aria, ma che potrebbe aver assunto modalità inattese e un gusto amaro per Ramonda il quale, nei giorni subito successivi, ha lasciato l'incarico professionale a contratto - accettato di buon grado dopo il pensionamento - di direttore della Divisione impianti di Enìa e la carica di amministratore delegato di Enìa Progetti che si occupa di innovazione, assunta nel novembre 2006. Ieri, nel corso di una conferenza stampa su Enìa, il candidato sindaco del centrodestra Dario Squeri ha aspramente criticato questa sostituzione ad un ruolo così delicato, garanzia di un valore del ruolo di Piacenza nella multiutility. Cosa ne dice l'interessato? Il suo è un «no comment», prevedibile in una personalità che non ha mai alimentato polemiche e certo non vuole alimentarne a venti giorni dalle elezioni, tanto più che Ramonda arriva, politicamente parlando, dall'area diessina e fu pure indicato agli inizi dell'amministrazione Reggi come assessore all'Ambiente. Poi l'incompatibilità con la carica di direttore generale di Tesa lo fece recedere a vantaggio di Pierangelo Carbone. «Ho lasciato il mio incarico in accordo consensuale con l'amministratore delegato di Enìa Ivan Strozzi- si limita ad affermare Ramonda, già proiettato a prendersi un po' di vacanza con gli amati viaggi - Può darsi che se ci sarà qualcosa da fare per Enìa io ci sia, non lo escludo. Ma oggi ci siamo presi libertà reciproca. Sono venute meno le condizione di una favorevole accettazione del ruolo. Volontà di cacciarmi? Non è vero, c'è un accordo concorde tra me e Strozzi». Ma nessuna parola in più su un bilancio "sentimentale" di questo lungo matrimonio con la municipalizzata. Patrizia Soffientini
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