È in arrivo un nuovo impianto a Borgoforte, proprio accanto al termovalorizzatore. Cittadini e ambientalisti non si devono però allarmare: Enìa ha infatti avviato la procedura autorizzativa per la realizzazione di una struttura per il trattamento e il recupero delle scorie prodotte dall'inceneritore. Un impianto che non brucerà nulla, ma che servirà a completare e perfezionare la separazione delle scorie prodotte da Tecnoborgo. «Non ci sarà alcuna produzione di fumi, gas o quant'altro - spiegano dalla società - visto che il materiale non sarà trattato con il calore, ma semplicemente separato. Attualmente la combustione che avviene nel termovalorizzatore porta a residui che sono costituiti da materiale ferroso e inerte, che ovviamente non bruciano alle temperature che vengono raggiunte. Le parti metalliche più grosse sono recuperate grazie a un magnete, resta però il problema di separare quelle più piccole dagli inerti».
Un'operazione che oggi viene effettuata da ditte esterne a Borgoforte, con una spesa a carico dell'azienda. Una volta divisi, i materiali vengono spediti rispettivamente alle fonderie e ai cementifici, che possono riutilizzarli per i loro scopi: Enìa ottiene così un guadagno dalla vendita o semplicemente ottiene che le scorie in questione vengano portate via senza ulteriori aggravi per la società.
«E' evidente - aggiungono da Borgoforte - come attualmente il nostro processo manchi di una parte, seppur piccola rispetto alla grande mole di lavoro che svolge l'inceneritore. Abbiamo così preso la decisione di costruire un impianto che possa consentirci di effettuare tutti i passaggi al nostro interno, rendendo il ciclo completo, più efficiente ed economic».
«Non solo - proseguono - si otterrà anche un vantaggio ambientale non da poco: oggi, per trasportare le scorie da dividere nelle ditte della nostra provincia, i nostri camion effettuano molti viaggi, a cui si sommano quelli di ritorno o per il loro trasferimento del materiale a fonderie e cementifici».
Questo nuovo impianto, che renderà così completa e "autosufficiente" l'attività di Tecnoborgo anche a valle della combustione, dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2009. L'azienda ha avviato l'iter di autorizzazione, depositando (come previsto dalla legge in materia) in Provincia lo studio di impatto ambientale e il relativo progetto definitivo prescritti per l'effettuazione della procedura di impatto ambientale (Via), nonchè la richiesta di modifica sostanziale dell'autorizzazione integrata ambientale. I soggetti interessati alla consultazione possono recarsi anche in Comune a Piacenza (via Scalabrini e piazza Cavalli), alla polizia municipale (via Rogerio) e alla Regione Emilia Romagna a Bologna. Michele Rancati, quotidiano LIBERTA' del 14/08/2008
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