Ecco che cosa, noi pendolari chiediamo alla nuova Amministrazione Regionale.
La prima cosa è la trasparenza. Come sapete abbiamo sempre dichiarato la nostra perplessità su quello che riteniamo un ambiguo rapporto tra la Regione Emilia e Trenitalia, temendo sia dettato da superiori ingerenze politiche più che da un chiaro rapporto contrattuale. Per questo motivo, se la Regione vuole dimostrare buona volontà dovrebbe inviarci subito tutta la documentazione da noi richiesta con l’istanza presentata alcune settimane fa. Vi sono alcune informazioni che la Regione non deve chiedere alle ferrovie, come l’elenco dettagliato, ovvero suddiviso per le varie voci, per i diversi giorni dell’anno e per i vari treni, delle penali pagate da Trenitalia per: ritardi, soppressioni, mancanza carrozze o quant’altro. Visto che la Regione calcola annualmente questo valore, che da contratto NON è forfetario, quei dati dovrebbero già esistere per gli anni passati e chiediamo di poterli visionare immediatamente. Per immediatamente intendiamo i tempi tecnici di spedizione, due o tre giorni al massimo, con una mail anche meno. Gradiremmo avere gli aggiornamenti sui dati futuri per ritardi, soppressioni, numero di carrozze per convoglio ecc., man mano che questi vi arrivano, visto che dovete necessariamente averli per calcolare le penali. Trasparenza significa inoltre invitare i rappresentanti della nostra associazione, anche come semplici uditori, a tutte le riunioni tra Regione e Ferrovie, questo non costa nulla (ovviamente ci pagheremmo noi le spese) e sarebbe un bel segno di trasparenza, a patto che si possa partecipare a TUTTI gli incontri dove si prendono le decisioni e non solo a quelli di facciata.
Sistema Riace per il monitoraggio dei ritardi dei treni Se veramente la Regione desidera verificare la qualità del servizio ferroviario e delle informazioni fornite dalle ferrovie dovrebbe avere tutto l’interesse che la nostra associazione possa confrontare i dati forniti dalle ferrovie con quelli misurati dai pendolari. Chiediamo quindi di poter accedere da subito al sistema Riace. Immaginiamo ci siano mille difficoltà a farci avere una password di accesso e le FS faranno il solito muro di gomma per impedircelo. Se il nuovo Presidente, non riuscisse a farci avere la password per il sistema Riace, come amministratore desideroso di verificare che le FS non stiano barando, potrebbe comunque invitarci ad utilizzarlo insieme ai tecnici della regione che hanno la possibilità di accedervi.
Aggiornamento del contratto di servizio Nel breve termine chiediamo l’aggiustamento del contratto di servizio inserendo penali senza franchigie, ma proporzionate ai singoli minuti di ritardo e penali di almeno 100 euro a km in caso di soppressioni, senza sconti. Penali per le carrozze con riscaldamento o condizionamento non efficienti. L’impegno a fare ciò deve però essere preso per iscritto entro la fine del mese di marzo 2005.
Utilizzo dei soldi delle penali Ribadiamo anche in questa sede che tutti i soldi delle penali dovrebbero servire per risarcire i viaggiatori dei disservizi subiti, primo fra tutti le ore di lavoro perse. Ogni pendolare perde ogni anno almeno l’equivalente di due settimane lavorative solo per effetto dei ritardi, moltiplicate questo valore per le migliaia di pendolari e per il costo orario medio e capirete quanti soldi le ferrovie stanno sottraendo con i loro ritardi ai viaggiatori. Anche da questa valutazione si capisce che le penali pagate oggi dalle ferrovie sono irrisorie rispetto all’effettivo danno creato alla popolazione. L’idea di usare i soldi delle penali per investirli in sicurezza è solo la trovata che le ferrovie e la regione hanno avuto per ridistribuire i soldi delle penali alle ferrovie, cavalcando l’onda di emozione creata dall’incidente di Crevalcore. Vi ricordiamo che le ferrovie sono tenute a garantire la sicurezza con i propri soldi e non con i soldi decurtati dagli stipendi dei pendolari per colpa dei disservizi ferroviari. Se le FS hanno problemi di budget consigliamo di lasciare a casa quella folta schiera di dirigenti che, come dimostrano i fatti sopra citati, non sono in grado di amministrare il sistema ferroviario.
Causa contro le ferrovie Ribadiamo l’utilità di valutare la possibilità di una causa diretta tra Comune di Piacenza e ferrovie impugnando il protocollo di intesa tra comune e ferrovie disatteso dalle ferrovie. Conosciamo la contrarietà degli amministratori ad imboccare questa strada, ma riteniamo sia corretto e opportuno ascoltare almeno le motivazioni di un avvocato prima di rinunciare a questa opportunità. Questo a meno che non si scopra che le iniziative per i pendolari previste da quel protocollo di intesa siano già state barattate, a nostra insaputa, da qualche amministrazione con la realizzazione di altre opere pubbliche.
Conclusione Come si può vedere le cose in sospeso sono tante e quindi il lavoro per la nuova Amministrazione non manca se veramente vuole risolvere i problemi. E’ opinione diffusa tra i pendolari piacentini, che nonostante la buona volontà del Presidente uscente, la squadra alle sue dipendenze abbia lavorato troppo poco e male sui problemi da noi segnalati. Quindi al nuovo Presidente della Regione, qualunque esso sia, ci sentiamo di chiedere a nome dei pendolari che la nostra associazione rappresenta, di creare una squadra di lavoro più efficiente, assegnando quei ruoli a persone più attente ai bisogni dei cittadini che la avranno eletta, più distanti dagli obblighi di partito e senza gradi di amicizia, vincoli o sudditanza nei confronti della controparte ferroviaria. Comitato direttivo dell’Associazione pendolari (estratto da "Le rubriche di Libertà - In viaggio con i pendolari" del 26 aprile 2005)
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