Il pronostico è stato pienamente rispettato e tre assessorati già molto gravati porteranno sulle spalle uno "zaino" di responsabilità ancor più pesante.
Il vicesindaco Francesco Timpano di occuperà anche del tema "lavoro" oltre che di sviluppo economico; l'assessore Giorgio Cisini, già impegnato sui lavori pubblici e sport, si fa carico di ambiente, parchi urbani e grande fiume; infine l'assessore Silvio Bisotti, che cura l'urbanistica, aggiungerà ai suoi compiti la partecipazione e i temi attinenti ai pendolari.
Ieri, nel corso della prima riunione di giunta del 2015, il sindaco Paolo Dosi ha redistribuito le deleghe lasciate vacanti dall'ex assessore dimissionario Luigi Rabuffi, dopo aver dedicato la quasi totalità della seduta a discutere di questo nuovo assetto con la sua squadra, che resta così composta da otto membri (cinque uomini e tre donne).
Darci una mano «C'è l'impegno di darci tutti quanti una mano» commenta brevemente Dosi al termine della seduta di giunta, leggendo questa scelta anche come un rafforzamento motivazionale, pur nella consapevolezza «che redistribuire deleghe e ore in più non è semplice, è un supplemento di lavoro che appartiene a un clima di incertezza generale, che richiede ancor più impegno e ulteriore responsabilità». La decisione di Dosi, per quanto si sa, non ha incontrato resistenze.
obiettivi Il prossimo passo sarà l'incontro con le forze di maggioranza, per decidere insieme gli obiettivi dell'anno appena iniziato. «C'è da affrontare il bilancio di previsione - spiega Dosi - vorrei che fosse approvato entro il mese di marzo per essere più operativi, un altro impegno è il piano strutturale comunale (oggi la commissione redigente si riunisce per mettere a punto i criteri di analisi delle osservazioni, ndr), il Psc serve a liberare risorse e a creare le condizioni per beneficiare in misura massima degli incentivi destinati al Comune dopo la vendita di tre ex caserme alla Cassa Depositi e Prestiti da parte del Demanio». Denari che potranno arrivare in misura più congrua se sarà perfezionato entro l'anno lo strumento urbanistico per aprire la strada alla valorizzazione dei beni ceduti. Altro tema che sta a cuore al sindaco è l'asilo Vaiarini: «Tramite un finanziamento della Bei, speriamo di chiudere il cerchio per avere, come promesso, la scuola Vaiarini operativa a partire da settembre».
Spirito di servizio «Ho accettato per spirito di servizio la proposta del sindaco, per aiutare l'amministrazione e mettere in campo la mia preparazione e i miei trascorsi, impegnerò tutto me stesso» è la battuta a caldo di Giorgio Cisini, ben consapevole che l'ambiente, verde e Po sono deleghe «importantissime e pesanti», ma anche contigue a quelle attualmente esercitate. La cura del verde, ad esempio, era già accorpata alla manutenzione. Servirà avere un confronto e un aiuto in fase di avvio dall'ex assessore Rabuffi («con il quale ho un rapporto bellissimo, franco e che incontrerò il prima possibile per proseguire un lavoro sul campo»). Si sente ambientalista il neo assessore che si troverà ad affrontare argomenti tosti come il futuro dell'inceneritore, l'ex Acna? «Penso proprio di sì, sono temi che mi appartengono anche se per la mia preparazione culturale di architetto qualcuno potrebbe forse pensarla diversamente».
Beni, parliamone Serviranno doti di saggia mediazione per gestire due ambiti da front-office col cittadino come i pendolari e la partecipazione, ma anche Silvio Bisotti non si lascia intimidire da deleghe che esigono un costante, non sempre pacifico, confronto. Però calzano a pennello con le competenze che ha già: «Si collegano per tutta una serie di ragioni alle mie altre deleghe, al piano strutturale comunale, a Borgofaxhall che investe anche le esigenze dei pendolari». Il confronto su scelte strategiche ci sarà attraverso lo strumento naturale delle consulte, spiega Bisotti. Ora che si sta accelerando sul tema delle aree demaniali e delle ex caserme, si tratterà di riaprire un forte dialogo con le richieste di Legambiente, del Comitato Perdite e dell'Ordine degli Architetti. «Con la massima disponibilità a gestire un'eredità importante su temi nevralgici, su bisogni a volte contrastanti, con uno sforzo di buon senso per contemperare le esigenze di tutti».
Tutti per il lavoro Per il vicesindaco Francesco Timpano va anzitutto ricordato che il tema del lavoro è una delega «nuova tecnicamente, perché non abbiamo competenze specifiche sul mercato del lavoro». Tale ambito è di pertinenza della Provincia e della Regione anche nel ridisegno istituzionale in corso. Ma nell'espletare i suoi compiti, Rabuffi aveva gestito vertenze delicate come quelle di Unieuro, di Ikea e altre: «Credo sia importante che si possa dare un contributo positivo alla buona gestione del mercato del lavoro locale, in cooperazione con altri enti, sostenendo il lavoro in una fase difficile e delicata» afferma Timpano. Si è già operato con la Provincia, con la Camera di Commercio e con la Regione: «promuoviamo insieme cooperazione istituzionale, per semplificare al massimo i percorsi del lavoro che nel documento strategico viene trattato anche sotto l'aspetto della promozione di impresa attraverso servizi unificati». Infine, nelle parole di tutti e tre gli assessori "aumentati" sui legge un paluso all'azione svolta dal predecessore Rabuffi.
Patrizia Soffientini patrizia. soffientini@liberta. it
LIBERTA' 09/01/2015
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