La libertà economica : Ricerca del Sole 24 Ore
Piacenza, lo sviluppo può abitare anche qui (da Libertà del 16 maggio 2006)
Un territorio in "buona salute" e con potenzialità di crescita.
Questo l'incoraggiante risultato della classifica che misura il grado di "libertà economica" - vale a dire le condizioni che consentono a un territorio di svilupparsi -che elaborata dal centro studi Sintesi è stata pubblicata ieri sul Sole 24 ore.
Classifica che colloca la provincia di Piacenza al tredicesimo posto rispetto alle 103 province italiane; davanti a noi altri capoluoghi emiliani: Parma (al secondo posto), Reggio Emilia (al terzo) e Modena (al decimo).
Una fotografia delle province italiane che dà una valutazione complessiva dello stato di salute del territorio, al di là del solo aspetto di natura economica.
Come a dire che la capacità di sviluppo di un'area dipende anche dal contesto all'interno del quale opera, e così ecco che accanto al Pil vengono evidenziati altri indicatori, per esempio gli elementi di sviluppo culturale, sociale, strutturale, distribuzione della ricchezza, del lavoro e dell'assistenza. In particolare, sei le macro-aree che raggruppano i dati raccolti nello studio: economia, lavoro, contesto sociale, finanza, fisco, trasferimenti.
«Una situazione già altre volte evidenziata che mi pare vada consolidandosi nel tempo - spiega Alberto Borghi, assessore allo sviluppo della Provincia -. Positivo il tredicesimo posto e di incoraggiamento rispetto al lavoro che stiamo svolgendo. Interessante anche la chiave di lettura della ricerca: lo sviluppo non riguarda solamente l'ambito economico ma racchiude l'aspetto culturale, la sicurezza sociale, la rete di servizi: un buon sviluppo, infatti, non può prescindere da una buona qualità della vita. Dobbiamo continuare a lavorare sull'innovazione, sull'Università, promuovere nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato; i laboratori in corso - Musp, Leap, per esempio - sono altri esempi innovativi e da perseguire. Quindi il piano strategico - prosegue Borghi - : appuntamento fondamentale per lo sviluppo del territorio rispetto al quale occorre compiere uno sforzo ulteriore. C'è poi il tema dell'abbandono della montagna, reale elemento di debolezza per quanto riguarda il nostro territorio. Ci stiamo lavorando ma la strada è ancora lunga».
«Il commento positivo - spiega l'assessore allo sviluppo del Comune di Piacenza, Ernesto Carini - riguarda l'intera nostra regione dove la vivibilità è sicuramente un punto di forza. Già in Amministrazione provinciale si lavorava per "aree vaste". Attraverso il Piano di coordiamento provinciale con i capoluoghi limitrofi abbiamo lavorato per promuovere ulteriori tentativi di specializzazione. Sulla cultura abbiamo fatto grandi passi in avanti, sono stati attivati diversi laboratori, rimane da lavorare sulla promozione del Po, la logistica va consolidata».
«Il nostro territorio ha indubbie potenzialità di sviluppo - spiega Giuseppe Parenti, presidente della Camera di commercio di Piacenza -: la posizione strategica, i laboratori, il consolidamento del Politecnico e dell'Università Agraria, per esempio. Ma è necessario compiere un ulteriore passo in avanti: facilitare l'insediamento delle imprese manifatturiere con alto contenuto di valore aggiunto».
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