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venerdì
22
settembre
2023
Santi Maurizio e compagni martiri
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COSTABELLA
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Passo San Pellegrino, Cresta di Costabella, Alta Via Bepi Zac
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Cresta di Costabella vista dal sentiero 604 verso Passo Selle. (pic 1)
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Rifugio Le Selle, 2001 (pic 2)
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Agosto 2002, Passo le Selle (pic 3)
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Baraccamenti austriaci a Passo delle Selle, 1915 (pic 4)
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Alta Via Bepi Zac, resti di baraccamenti austriaci. (pic 5)
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Alta Via Bepi Zac (pic 6)
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Resti di difese austriache (pic 7)
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Resti di scala in legno, difese austriache (pic 8)
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Alta Via Bepi Zac (pic 9)
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Settembre 2003, Sasso di Costabella (pic 10)
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Difesa austriaca da Costabella, 1915 (pic 11)
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Kaiserschutzen (tiratori dell'Imperatore), 1917 (pic 12)
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Inverno 1916 (pic 13)
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Vedetta austriaca sulla Costabella, verso Cima Bocche, 1917 (pic 14)
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Costabella, inverno 1916 (pic 15)
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Pattuglia italiana in ricognizione, 1917 (pic 16)
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Piccolo Cristo ritrovato a Costabella, 2002 (pic 17)
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Coccarde da cappello ed Edelweisabzeichen da colletto austro-ungarici. (pic 18)
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Occhiale parascheggia italiano, agosto 2000 (pic 19)
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Occhiali italiani paraschegge ed antiriflesso (pic 20)
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b]LE CRESTE DI COSTABELLA
Tempo di percorrenza: 6h circa
Difficoltà EE
(EE - Sentieri a tratti attrezzati o vie ferrate per escursionisti esperti dotati di capacità alpinistiche ed attrezzatura adeguata)
Equipaggiamento d’alta montagna con cordino di sicurezza.
Costabella era un pilastro angolare difensivo del fronte austriaco del settore della Marmolada.
Gli italiani conquistate Sasso Costabella e Cima Uomo, avrebbero potuto, sfondando a passo Le selle, raggiungere agevolmente la val di Fassa, scardinando la linea difensiva austro-ungarica.
Su queste montagne si combattè aspramente dal giugno 1915 al novembre 1917.
Gli austriaci erano bene appostati su Cima Bocche, Fango (poco oltre il Passo San Pellegrino) e sul sovrastante Passo Selle, ove costruirono un piccolo villaggio.In questo modo era impedita ogni possibilità di avanzata verso la Val di Fassa.
Alterni attacchi e contrattacchi provocarono esigui spostamenti di confine, con rilievi che diventarono ora italiani, e dopo qualche giorno o poche ore, di nuovo austriaci.
Nella primavera 1917 particolarmente duro fu il confronto per la conquista di Cima Costabella , persa dagli austriaci il 4 marzo e riconquistata il 16 dello stesso mese.
Iniziarono successivamente da parte italiana, lavori di mina per far esplodere il massiccio montuoso e le posizioni difensive austriache, ma alla fine di ottobre gli italiani ritirarono ogni soldato sull' Isonzo e fra queste montagne dopo tante pene, ritornò la pace e il silenzio.
Si parte da Passo San Pellegrino a 1918 mt d'altezza, con la seggiovia Costabella al cui arrivo c'è il comodo Rifugio Paradiso.
Proseguendo verso ovest lungo i pascoli della Campagnaccia si giunge al Passo delle Selle (mt 2528) con l'omonimo piccolo Rifugio le Selle.
Da qui si può ridiscendere verso la Val San Nicolò e raggiungere Pozza di Fassa.
Ma per chi vuole fare una bellissima escursione è consigliabile salire il ripido tratto di sentiero che consente di guadagnare circa 200 metri di quota, seguendo le indicazioni "Alta Via Bepi Zac" o Sentiero attrezzato Bepi Zac (nr. 637).
Raggiunta la prima elevazione, il Lastei Piccolo, il percorso prosegue senza dislivelli importanti sulla cresta del Costabella.
Qui prendono corpo in successione diversi rilievi e formazioni rocciose talora dai nomi curiosi, che riconducono all'aspra lotta tra austriaci ed italiani :
il "Naso" (posizione austriaca), l'"Altura austriaca", il "Dente" , le Cinque Dita ("la Mano" per gli italiani), Campagnaccia, Castello di Costabella o roccia massiccia ("Costabella di sinistra " 2726 mt" per gli italiani), "Cima Costabella (mt. 2769), Testa del Principe, SassoCostabella (2730 mt).
Il sentiero si snoda lungo la cresta alternando la visione della Val S.Nicolò e del passo S.Pellegrino.
Si alternano ricoveri in caverna, postazioni, sfasciumi di baracche si notano lungo il ghiaione che scende a nord.
Si affrontano gallerie, cenge attrezzate, scalette, brevi tratti riattati e agevoli sentieri , tra innumerevoli
resti del conflitto (trincee, gallerie, resti di baracche e postazioni, frammenti di granate),
fino a raggiungere i resti di un “villaggio” austriaco, il "villaggio nevoso" o “postazione Detz”.
Da qui si raggiunge il Sasso di Costabella: una scala ristrutturata nel 1996 porta fino alla sommità del sasso, da cui si gode un immenso panorama. Ora inizia la discesa, lungo il ghiaione fino ai pascoli che riportano al punto di partenza.
La ristrutturazione del percorso di guerra è opera appassionata e meritoria di Livio Defrancesco, caposervizio presso gli impianti di risalita Costabella.
Con l'aiuto di volontari Livio dedica all'Alta Via Bepi Zac capacità tecniche, energia e tempo : aiutiamolo nel progetto di trasformare queste montagne in un museo all'aperto !!
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pubblicazione: 29/08/2004
aggiornamento: 07/02/2010
galleria immagini (photo gallery) di STORIA: "COSTABELLA", fotografie prese in di STORIA; Soggetto: "COSTABELLA"
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esecuzione in 0,140
sec.
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