Esclusa la lista di Bertuzzi: problemi per simboli e moduli
Sette aspiranti presidenti della Provincia, venti formazioni politiche ai nastri di partenza e un "esercito" di quasi 480 candidati, in lizza per i ventiquattro seggi dell'assemblea consiliare di via Garibaldi. Sono questi i primi dati quantitativi dell'appuntamento con le urne del 12 e del 13 giugno prossimi: li ha decretati ieri pomeriggio l'Ufficio elettorale centrale di Piacenza, insediatosi presso il Tribunale . Dalla griglia di partenza sono rimasti fuori i Democratici Cristiani di Luigi Bertuzzi: la compagine che aveva come portacolori il sindaco di Coli è stata infatti esclusa dalla commissione presieduta dal giudice Giovanni Picciau, a causa di alcune irregolarità ravvisate nella documentazione presentata all'atto dell'iscrizione. Rispetto alla tornata amministrativa di 5 anni fa, balza agli occhi il numero quasi raddoppiato delle liste che si sottoporranno al giudizio dei piacentini: dalle 11 formazioni del 1999, siamo passati alle 20 attuali, mentre i pretendenti alla poltrona di presidente sono aumentati da 5 a 7. Il candidato che può vantare il maggior numero di liste a sostegno (7) è Gianluigi Boiardi, portacolori del centrosinistra: a lui si sono collegati i Democratici di sinistra, la Margherita, Rifondazione comunista, Lista Di Pietro-Italia dei valori, Piacentini uniti, Comunisti italiani e Pensionati piacentini. Tommaso Foti, il candidato del centrodestra, può contare sull'appoggio di 6 formazioni: Forza Italia, Alleanza nazionale-Liberali piacentini, Unione democratica di centro, Oltre i partiti, Lista Sgarbi-Partito repubblicano e Fronte dei pensionati per Piacenza. Guido Molinaroli avrà al suo fianco il movimento Sorgente piacentina, la Lega nord e i Pensionati emiliani. I restanti quattro candidati si avvarranno del sostegno di un'unica lista: Giorgio Luigi Antonini con il Terzo Polo, Roberto Martini con Civiltà piacentina, Paolo Serecchia con il Fronte d'azione e Pietro Spinelli con i Pensionati. Sarà il sorteggio fissato per domani mattina alle 10 presso l'Ufficio elettorale a determinare l'ordine di presentazione sulla scheda di voto che verrà consegnata alle sezioni elettorali. Quanto all'estromissione dai giochi elettorali dei Democratici cristiani alleati al Nuovo Psi di Federico Scarpa, le motivazioni addotte dall'Ufficio elettorale investono differenti profili formali: «I simboli della Democrazia cristiana e del Nuovo psi sono stati utilizzati senza autorizzazione - è stato detto - privi della delega dei segretari nazionali. Inoltre le firme dei sottoscrittori non erano apposte su moduli recanti il contrassegno della lista e privi dei timbri trasversali di unione». Il commento a caldo di Luigi Bertuzzi è quanto mai laconico: «Non ho nessuna dichiarazione da fare e sull'ipotesi ricorso non ho ancora preso alcuna decisione».
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