Le oltre mille le domande ammesse dovranno fare i conti con i tagli del fondo
Più domande di contributi per l'affitto ma meno soldi a disposizione: l'aumentato bisogno di aiuti da parte delle famiglie di Piacenza (con domande passate dalle 1.079 del 2005 alle 1.322 di oggi, di cui ammesse 1.173) torna a scontrarsi con il taglio assestato al fondo nazionale dalla precedente Finanziaria.
Per il 2006 le risorse di Stato e Regione per Piacenza saranno pari a 511mila euro (erano stati 664mila euro l'anno scorso). Immutata la quota messa su piatto da Palazzo Mercanti, riconfermata a 147mila euro, come è stato ribadito ieri dall'assessore Leonardo Mazzoli intervenuto alla presentazione del programma in municipio con la funzionaria comunale del servizio Maria Grazia Cacopardi.
Per le famiglie di Piacenza, dunque, che hanno chiesto aiuto ai Servizi sociali del Comune, vi sarà disponibile una cifra complessiva di 658mila euro, largamente insufficiente a coprire in maniera appropriata tutta la domanda, secondo quanto disposto dalla legislazione in materia. Ovvero, tutte le domande ammesse - con una sola eccezione - riceveranno un contributo a partire da gennaio 2007 ma l'assegno sarà di un importo inferiore a quello necessario per ridurre l'incidenza del canone sul reddito nei termini fissati dalla legge 431.
«L'eccezione - ha chiarito ieri Mazzoli - è costituita da tutti quei casi di cittadini, di cui non abbiamo ancora il numero preciso, per i quali la cifra da destinare, per effetto della riduzione imposta dai tagli, scenderà sotto ai 50 euro, fattispecie - ha avvertito l'assessore - per cui purtroppo non si prevede alcuna distribuzione di aiuti ai richiedenti».
Tutti costoro, finiti sotto la soglia dei 50 euro, entro gennaio riceveranno dal Comune comunicazione del mancato contributo, pur essendo titolari di domande che erano state ammesse, così come si vedranno arrivare a domicilio una nota informativa del Comune quanti la cui domanda è rimasta fuori dalle ammesse (le richieste escluse quest'anno sono state 243, un numero in netta discesa nel corso degli ultimi anni, indice di una sempre maggiore appropriatezza delle domande presentate).
Di tutte le richieste, il 37 per cento circa di quelle ammesse erano arrivate da "singles", ovvero nuclei costituiti da una sola persona, generalmente un anziano (mentre la percentuale di cittadini extracomunitari che hanno bussato alle porte del Comune per un aiuto per pagare l'affitto è stata pari al 45 per cento del totale). I requisiti richiesti per accedere al fondo sono tra gli altri quello di non essere assegnatario di un alloggio di Erp, di essere cittadino italiano, o di Stato appartenente all'Unione europea o extracomunitario con permesso o carta di soggiorno, il tutto in associazione con particolari condizioni economiche.
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