Smog e traffico, l'offensiva è solo iniziata
Rinviati ad altra data gli argomenti sulla carta più caldi, e cioè la situazione contabile di Piacenza Expo e il piano particolareggiato di vicolo del Guazzo, a occupare larga parte del consiglio comunale di ieri sono state le misure contro l'inquinamento decise la settimana scorsa dall'amministrazione sull'onda dei progressivi sforamenti delle soglie di allarme per la presenza nell'atmosfera di polveri sottili (pm10). La polemica sul raddoppio al venerdì delle targhe alterne e sulla chiusura il sabato pomeriggio di un tratto del Corso si è accesa con le comunicazioni iniziali. L'opposizione è partita all'attacco di provvedimenti giudicati inefficaci e mettendo sotto accusa la politica ambientale del Comune. La maggioranza non solo ha fatto quadrato attorno alle scelte operate, ma ha anche rilanciato indicandole come soltanto l'inizio di una strada su cui insistere nella lotta al traffico e allo smog e per la qualità della vita urbana.
A dare il la è stato Marco Tassi (An) facendo sue le tesi delle associazioni dei commercianti contro le misure introdotte, compresa il pedaggio di 2,5 euro per l'accesso nella Ztl. Secondo Paolo Mancioppi (Lega Nord), «si sta gestendo molto male l'emergenza, non si vede l'idea di una sequenza chiara di azioni», perciò ha richiesto una seduta tutta dedicata alle politiche ambientali. Si rifiuta di parlare dell'esistenza di un'emergenza-inquinamento Carlo Mazza (gruppo misto), che ha lamentato il varo dei provvedimenti senza adeguato anticipo cosicché venerdì «la gente si è trovata spiazzata» e sabato, con il Corso chiuso, «tutto il traffico ha intasato viale Beverora con lunghe code in via Nova diventata una camera a gas». Tranchant Alfredo Cagnani (Fi), secondo cui si è «dimostrato il totale fallimento» delle targhe alterne programmate propugnate dagli accordi regionali sulla qualità dell'aria.
Critiche anche da Piacenza Nostra-Udc: Emilio Gogni Bottego se l'è presa con il mancato approdo in consiglio comunale del Put (Piano urbano del traffico), Filiberto Putzu con l'inquinamento prodotto dalla centrale Levante («22 chili di polveri fini all'ora») che a suo giudizio andrebbe colpita da misure sulle emissioni più restrittive di quelle oggi in vigore.
Tutt'altra musica dalla maggioranza i cui capigruppo hanno tutti fatto presente di avere concertato le scelte con la giunta le decisioni. Adottate da molte città, tra l'altro, ha evidenziato Paola Votto (Piacentini Uniti) annotando come i commercianti del tratto di Corso chiuso al traffico abbiano reagito positivamente. Giorgio Cisini e Pierangelo Romersi (Margherita) hanno sottolineato i benefici per la qualità dell'aria registrati dalle centraline nei giorni di limitazioni al traffico. Luigi Baggi (Rifondazione) ha ricordato che il Put, anche se non ancora approdato in consiglio, è pubblico e dibattuto da tempo e consultabile da chiunque. «Sconcertato» dalle tesi dell'opposizione si è detto Sandro Miglioli (Piacentini Uniti): «Problemi come questi non sono né di destra né di sinistra, c'è in gioco la salute di tutti e non riusciamo a trovare una minima soluzione concordata. Si dica piuttosto che sono provvedimenti troppo morbidi o che cosa fare in alternativa, ma limitarsi a sostenere che non vanno bene non è serio. Le statistiche sono tragiche, l'inquinamento riduce di 8-9 mesi la vita di tutti noi anche se non è concretamente visibile. I commercianti si oppongono? Lo fanno con ogni divieto a tutela della salute, come è stato per la legge anti-fumo». Simili le affermazioni di Carlo Berra (Ds), secondo cui «si è colta l'emergenza ambientale per anticipare alcune misure strutturali permanenti che rientrano nella visione di riorganizzazione della viabilità pensata con il nuovo Put». Ma è solo l'inizio, «ci vogliono misure ancora più forti e radicali»: Berra dice di auspicare per Piacenza quanto è stato per Monza, dove «un'amministrazione leghista chiuse tutto il centro città e venne poi premiata alle elezioni successive nonostante le forti resistenze iniziali». Gustavo Roccella
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