Commissione consiliare - la numero 3 presieduta da Stefano Perrucci - al sopralluogo nel Conservatorio Nicolini di via Santa Franca, per fare il punto sullo stato di degrado ma soprattutto sui tempi di recupero della struttura. Con qualche nota dissonante ascoltata al termine del "tour" - condotto sia al civico 37, oggi chiuso da sei mesi per degrado strutturale, sia al civico 35 - dalle voci dei suoi protagonisti. In particolare, la consigliera comunale Giovanna Calciati - nel rilanciare la proposta di Rino Curtoni, costituire un ente di sostegno con tutte le realtà coinvolte - ha puntato il dito contro un certo «allarmismo» dai toni eccessivamente preoccupati con cui sarebbe stato descritto su riviste di settore lo stato del conservatorio, mettendo a rischio, secondo la consigliera, l'appetibilità del Conservatorio piacentino stesso e la sua immagine verso l'esterno. «Non mi sembra ci siano rischi di crolli imminenti, in passato il Comune ha compiuto opere di risanamento su edifici in condizioni ben peggiori, serve una perizia da un tecnico di fiducia sui costi dell'intervento necessario» ha detto fra l'altro la Calciati. Ma presidente del Nicolini, Danilo Anelli, e direttore, Fabrizio Dorsi, non ci stanno. Toni pacati, ma qualsiasi accusa di allarmismo viene rilanciata al mittente: «Chiudere mezzo Conservatorio nasce da una situazione oggettiva, siamo stati costretti. E non da noi ma dal Provveditorato alle opere pubbliche ci è stato segnalato di tenere monitorato anche il civico 35, attualmente aperto», ha detto Anelli. «A sei mesi dallo stop dell'ala al 37 - la replica di Dorsi - ci viene detto di non spargere allarmismi. Ebbene, voglio dire che nonostante la situazione difficile le attività didattiche proseguono e anzi, le domande di iscrizioni alla scuola media sono aumentate del 40 per cento». Il consigliere Bruno Galvani (che in carrozzina non ha avuto accesso ai locali del 37) ha auspicato nel futuro recupero l'abbattimento delle barriere architettoniche, mentre il consigliere Sandro Ballerini era intervenuto (anticipando sul punto un'interpellanza) sulla questione "bollente" dei 17mila euro inviati dal ‘70 dal Comune al Demanio. Chiarimenti sulla loro destinazione sono arrivati sia dall'assessore Paolo Dosi che dal professor Fausto Frontini, componente del Cda del Nicolini ed ex presidente (che ha anche spezzato una lancia a favore dello «scrollone opportuno» imposto all'opinione pubblica sul tema). I fondi del Comune al Demanio non sarebbero stati finalizzati alla manutenzione dell'edificio ma bensì al funzionamento ordinario come il pagamento dei supplenti (attraverso l'erogazione di fondi "restituiti" in quantità maggiorata dal Ministero al Nicolini). Dosi ha anche annunciato come priorità il ripristino dell'attività didattica nell'ala ferma, e di attendere «speriamo entro maggio», il tavolo di confronto (su chi dovrà intervenire) con Comune (proprietario del primo piano del civico 37) Cda del Nicolini, Provincia Miur e Demanio (essendo lo Stato risultato proprietario del restante corpo di fabbrica), e con tutti gli altri enti interessati. Simona Segalini
09/04/2010
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