Chiuso il civico 37.
"Piove sugli spartiti".
Sono trascorsi 5 mesi da quando Libertà denunciò lo stato di estremo degrado strutturale del Conservatorio "Nicolini": infiltrazioni d'acqua, muffe e incrostazioni, serramenti antiquati, barriere architettoniche, assenza di messa a norma per l'impiantistica generale. D'inverno all'interno la temperatura non supera i 13 gradi. Piove nelle aule dove insegnò Gianni Poggi, dove offrì il suo fulgido talento Eugenia Ratti. Cinque mesi e non è accaduto nulla, o quasi.
Il presidente del Nicolini Danilo Anelli insieme al direttore Fabrizio Dorsi hanno ufficializzato ieri una «decisione dolorosa»: chiusura del civico 37 sine die. Gli studenti in trasferta, 200 circa dei 600 iscritti, verranno ospitati a gruppi alla media Nicolini - il preside Giuseppe Castrillo e il consiglio d'istituto hanno già detto si, ma manca ancora l'assenso formale del Comune di Piacenza - al collegio Morigi e nella sede della "Famiglia Piasinteina". Non senza ripercussioni sulle famiglie. Perchè, pur salvaguardando le lezioni, sarà tuttavia necessario far slittare il programma quotidiano delle lezioni verso l'imbrunire, in quanto i locali della media di via Landi saranno occupati dagli studenti della Nicolini per l'intera mattinata.
«Chiediamo aiuto alle istituzioni locali affinchè ci vengano in soccorso: anche il civico 35 non è in buona salute, e il suo stop sarà solo una questione di tempo», denuncia Anelli. Fermo il maestro Dorsi: «Questo Conservatorio ha le carte in regola per definirsi, secondo la nuova normativa, una università, la terza università di Piacenza. Chiediamo alle famiglie degli allievi di sostenerci».
Raccontare perchè si è arrivati allo stato di degrado attuale è estremamente complicato: una tribolata vicenda di rimpallo di competenze tra Demanio, Provincia (che provvide al rifacimento del tetto), Comune, Ministero quanto a doveri di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Un rebus così complicato che Palazzo Mercanti (che è proprietario del primo piano del civico 37, mentre la restante struttura col 35 appartiene al Demanio) ha affidato alla propria Avvocatura il compito di sbrogliare la matassa. Due, già autorizzati dalla Soprintendenza, sono i progetti: o il recupero della struttura (1 milione di euro) o demolizione e costruzione ex novo dell'edificio (1,2 milioni). Il Cda del Conservatorio - che propende per la soluzione 2 - nelle pieghe del bilancio ha reperito non senza fatica 200mila euro. Altri 50mila li aveva già destinati prima dello stop il Comune di Piacenza.
Simona Segalini da Libertà del 01/10/2009
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