 |
|
 |
|
mercoledì
29
novembre
2023
San Saturnino
|
|
|
 |
|
 |
|
 |
|
 |
|
Conca di Isola Serafini, altri 18 milioni
|
I soldi ci sono. Tutti. Per aprire e chiudere il cantiere della conca di Isola Serafini.
La Corte dei conti ha ratificato il decreto sul sistema idroviario con cui si assegnano altri 18 milioni di euro per l'importante opera. Il finanziamento, contenuto in un decreto più generale sul sistema idroviario italiano, si aggiunge ai 28 milioni che furono stanziati nella legge finanziaria del 2000.
Ne dà notizia il presidente della Camera di commercio Giuseppe Parenti che ha incontrato il presidente Gerolamo Ielo e il direttore Ivano Galvani, dirigenti dell'Arni, l'Agenzia regionale per la navigazione interna.
Obiettivo dell'incontro fare il punto sull'opera che darebbe il via libera alla navigazione del Po attualmente inibita dall'invaso della centrale elettrica.
Soldi disponibili, progetti esecutivi. Nulla è più d'ostacolo per il via ai lavori. A quando il cantiere? Secondo lo stesso presidente Giuseppe Parenti all'inizio del 2006 si dovrebbe partire e, secondo il cronoprogramma stabilito, l'opera dovrebbe essere completata entro il 2010. Durante l'incontro si è parlato anche della prospettiva di realizzare un porto fluviale o un attracco leggero. Aspetto su cui dall'Arni è venuta la richiesta di un pronunciamento al più presto degli enti interessati all'opera per chiarire soprattutto il tipo di soluzione che si ritiene possa rispondere alle esigenze del territorio.
«Un porto a Piacenza forse è eccessivo anche per i costi di costruzione che comporterebbe. Più rispondente alle esigenze sarebbe realizzare una banchina anche perché con l'avvio dei lavori della conca - spiega Parenti - si va verso la ricomposizione dell'unità del fiume e bisogna cominciare a ragionare sulle strutture che serviranno alla navigazione».
La Camera di commercio - assicura Parenti - lavorerà perché le istituzioni locali possano assumere un orientamento comune su questo argomento.
«Ottima notizia» è il commento dell'assessore regionale Marioluigi Bruschini che segue da vicino per conto di Bologna i progetti sul Grande fiume. «Mi riempie di soddisfazione perché rappresenta una spinta a proseguire nel lavoro che avviato e che consolida la determinazione di chi, nel rilancio del Po, crede fermamente. Finalmente si va sgretolando il solito concetto del fiume come entità da cui difendersi, ma si manifesta in una dimensione nuova. Come patrimonio ambientale e paesaggistico importante. Spero che il tema della navigabilità venga risolto al più presto. Dopo di che non ci saranno più alibi per Aipo, Arni e Regioni. Si dovrà cominciare a progettare le strutture necessarie per fruire del fiume come già sta facendo la Consulta delle province sul Po».
Per cominciare anche a parlare di porto fluviale a Piacenza? «Su questo argomento penso che ci si debba chiarire di che tipologia di porto parliamo. Perché il porto è una mega struttura di grande complessità che forse non è l'opera appropriata per il Po. Sono più propenso a immaginare una banchina attrezzata che permetta l'attracco sia delle motonavi da turismo sia delle imbarcazioni per il trasporto merci. Ripeto parlare di porto è eccessivo. Abbiamo l'esempio di quello di Cremona che sembra un po' una cattedrale nel deserto».
|
|
pubblicazione: 13/07/2005
visite totali: 5.660
visite oggi: 1
visite ieri: 0
media visite giorno: 0,84
|
|
|
 |
|
 |
|
|