Si apre la valigia dei sogni sulle aree militari.
E il primo sogno, almeno per il sindaco Roberto Reggi, ha vagamente la forma della Pilotta parmense.
Verde, storia, arte e cultura in un armonico mix padano, angolo da piccola città d'arte che s'impreziosisce ogni volta che lo guardi.
Ecco un'area a Nord della città, la più nobile intorno a Palazzo Farnese, con piazza Cittadella liberata dagli autobus («potrebbero toccarla solo lateralmente» dice Reggi) e la Caserma Nicolai libera dalla presenza dell'Esercito, con i bei chiostri sistini all'onor del mondo.
Non solo: un sistema di parcheggi lì vicino, nel Laboratorio Pontieri, magari senza bisogno di scavare sotto Cittadella.
Sognare si può, perché la riconquista ad usi civili dei quartieri grigioverdi appare oggi più a portata di mano, meno costosa la quadratura economica dell'operazione, meno pesanti le compensazioni.
Sgombrato il campo dal mega-nuovo-stabilimento a Le Mose, un moloch costoso da realizzare (250milioni) e ingombrante, viene naturale immaginare cosa mettere in spazi dismissibili: la Caserma Lusignani di via Emilia Pavese a Sant'Antonio, la Nicolai in Piazza Cittadella, il vicino Laboratorio Pontieri, l'ex Pertite e il piano Caricatore di via Pisoni, più che mai strategico vicino al Mercato ortofrutticolo.
L'indomani dall'incontro romano con il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, segna in passo «importante» dice Reggi. La nuova strategia di allocazione perseguita dalla Difesa, percepita già nelle parole del generale Fabrizio Castagnetti, parla in termini di una logistica più leggera, forze da Peschiera andranno al Macra che resta alla Difesa, si aprono spazi a Milano e il fabbisogno su Piacenza si fa contenuto, serve un'area produttiva più ridotta, bastano gli stabilimenti dell'ex Arsenale («ottimizzando i capannoni»), che però restituiscono alla città - secondo gli accordi raggiunti - le meraviglie del Vallo, dei Bastioni, del Castello farnesiano. Con gli uffici militari nell'ex ospedale di viale Beverora. Così finalmente il fiero contenitore potrà rivivere dopo l'abbandono. Per i militari impegnati nelle due Caserme Lusignani e Nicolai di aprono le porte della grande piazza d'Armi dell'Artale (266mila metri quadri).
«Alla luce delle novità, andrà rimodulato il masterplan affidato al Politecnico per indicare la vocazione di ciascuna area» avverte Reggi.
Attese forti per la Pertite (290mila metri quadrati). «C'era il dubbio dei militari se tenere questa o il presidio di viale Malta». Ma in quest'ultimo, gli investimenti da fare sono più sostenibili.
Resta da chiedersi - aggiungiamo noi - come mai si scelga di continuare a riparare carri armati in centro città.
Per la Pertite si spalanca la suggestione di un'area verde con servizi culturali - suggerisce Reggi - un parco con la possibilità di ricucire il tessuto residenziale con l'Infrangibile, così come la Lusignani potrebbe aprirsi a servizi sportivi e fungere da nodo residenziale allacciando Sant'Antonio.
Il contatto con Roma è vivo, si attendono conferme dal generale Ivan Felice Resce, scatta il tempo per un nuovo protocollo con la Difesa che dovrà tradursi in un accordo di programma.
Patrizia Soffientini Libertà del 23/07/2009
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