Pd-Pdl, guerra di conteggi al Senato
E' diventato quasi un luogo comune: la vera partita elettorale si giocherà, anche stavolta, al Senato.
Cioè nel ramo parlamentare che la legge vigente, il Porcellum, rende maggiormente a rischio pareggio.
E così, in questo scenario, non sorprende che è proprio su questo terreno - sui conteggi "virtuali" dei seggi di Palazzo Madama - che si gioca una delle partite più importanti, in vista del voto. Con tanto di guerra di cifre sui probabili risultati.
E con valutazioni molto diverse: da un lato si dà per certa la parità, dall'altro la vittoria del Pdl.
Comincia Affaritaliani.it., i cui i conteggi, attribuiti allo staff berlusconiano, parlano di netta affermazione del Pdl. , sono assai diversi. "Nonostante qualche dubbio in due o tre regioni - si legge - il quadro che emerge è dettagliato e preciso. In base ai numeri di Berlusconi, la coalizione Popolo della Libertà-Lega-Mpa avrà 168 senatori, lo schieramento Pd-Italia dei Valori 123, la Sinistra Arcobaleno 18 e l'Udc 6. Il vantaggio del polo che candida il Cavaliere alla presidenza del Consiglio rispetto alla somma delle opposizioni a Palazzo Madama è quindi di 21 seggi (168 a 147).
Secondo il ragionamento dell'entourage del Cavaliere, determinante sarà, in questo scenario, il ruolo della Lega. Che, secondo i calcoli di Berlusconi, dovrebbe ottenere da 15 a 17 senatori (la differenza dipende dalle performance in Lombardia e in Piemonte). Una quantità di parlamentari decisiva, per legiferare con tranquillità a Palazzo Madama: da qui il pressing su Umberto Bossi e altri esponenti blasonati del Carroccio, affinché entrino nel futuro governo. Blindando così la maggioranza.
Uno scenario totalmente differente è quello che prospetta la Velina rossa, considerata vicina alle posizioni di Massimo D'Alema. Che fa i suoi calcoli sul Senato, e dice: "Berlusconi, ma chi te lo fa fare?". In sostanza, sostiene il suo direttore Pasquale Laurito, "di fronte alle ultime rilevazioni, si dà quasi per certo il pareggio al Senato" tra Pd e Pdl. Con i seguenti numeri: al partito di Walter Veltroni da 140 a 143 senatori, alla sinistra arcobaleno e ai centristi di Casini e co. 15 in tutto, e "rimane l'interrogativo per il Lazio della Destra di Storace".
Il perchè è presto detto: "Non è possibile" per Silvio Berlusconi avere 173 senatori che garantiscono di blindare la maggioranza. Non lo è sia dal punto di vista "politico" che "aritmetico", perchè vorrebbe dire che vince il Pdl in tutte le regioni. Ma, ragiona Laurito, al Popolo delle libertà "vanno tolte almeno 5 regioni", ossia "Emilia, Toscana, Umbria, Marche e Basilicata", con "in bilico" Lazio e Liguria. E comunque, dove il Pd è maggioranza "la parte restante di seggi non andrà tutta al Pdl", visto che una quota andrà all'Arcobaleno.
A questo punto - scrive ancora ironicamente la Velina - se fossimo nel Cavaliere penseremo a goderci gli oltre 138 milioni che denuncia alla dichiarazione dei redditi e a comprarsi qualche altra villa. Chi glielo fa fare di continuare in politica?".
(18 marzo 2008, www.repubblica.it)
COS'E' IL "PORCELLUM"
Le nuove elezioni si svolgeranno con il sistema che tutti volevano cambiare : Il Porcellum con cui si voterà (Legge 270/2005)
La legge elettorale conosciuta come Porcellum è stata approvata nel dicembre 2005. Prevede il ritorno al sistema proporzionale senza indicazione della preferenza e con l’abolizione del collegi: i seggi vengono attribuiti alle liste secondo l'ordine di presentazione dei candidati deciso dai partiti nelle diverse circoscrizioni elettorali. Previsto il premio di maggioranza: la ripartizione dei seggi per la Camera riguarderà solo le coalizioni che abbiano superato il 10% dei voti validi sul piano nazionale ed al loro interno i partiti che abbiano superato il 2% o rappresentino minoranze linguistiche, nonché la migliore lista sotto soglia, cioè quella che abbia ottenuto più voti tra le liste che non sono arrivate al 2%. I partiti che si presentano al di fuori di una coalizione devono conseguire almeno il 4% per poter essere rappresentati alla Camera. Alla coalizione (o alla singola lista) che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi a livello nazionale viene attribuito un premio di maggioranza affinché raggiunga la quota di 340 deputati. Per il Senato, le soglie di sbarramento (20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate; 8% per le liste non coalizzate e per le liste che si siano presentate in coalizioni che non abbiano conseguito il 20%) ed i premi di maggioranza sono applicati Regione per Regione. E’ previsto anche che i partiti depositino, insieme al contrassegno, il programma elettorale ed indichino il capo della singola forza politica oppure della coalizione, senza che questo pregiudichi le prerogative del Presidente della Repubblica per quanto riguarda la nomina del futuro Presidente del Consiglio Infine, 6 senatori e 12 deputati saranno eletti, con il sistema proporzionale fra liste concorrenti non bloccate, nella Circoscrizione Estero, suddivisa in quattro ripartizioni continentali.
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